Regia di Richard Shepard vedi scheda film
Quest'anno è accaduto in più di un caso, che un film presentato ad un festival , oppure uscito su altri mercati mesi e mesi prima che da noi, a mio avviso fattore che ha nuociuto anche alle riuscite commerciali di siffatte pellicole. E' stato così anche per "Juno", ma anche per "Next" e questo "The hunting party", che se per qualche recensore è stato addirittura la rinascita di Richard Gere, mentre invece altri si sono inviperiti per la mescolanza di toni da commedia all'argomentazione di una tragedia storica recente come la guerra nella ex-Jugoslavia, che insanguinò le cronache estere degli anni Novanta. Su questo si può ovviamente dibattere e non tutto fila bene nel film di Shepard, c'è qualche superficialità di troppo a snodare situazioni-chiave del racconto ( i due deus-ex-machina che salvano la pelle al trio di protagonisti sanno un pò di posticcio), ma nel piattume di commedie che funzionano solo a casa loro, colossi ultratecnologici che non saziano la voglia di fantasia dello spettatore nonostante il dispendio di mezzi, "The hunting party" è un dramma avventuroso con un'intonazione spesso brillante, che merita almeno il riconoscimento di un approccio non banale e il coraggio di proporre ad un pubblico purtroppo sempre più rincoglionito da reality di ogni categoria purchè infima, un pezzo di Storia appena passata che sembra essere rimosso.Gere ci mette comunque grinta e si spende lungo tutto il film, ben corrisposto dal massiccio Terrence Howard e dallo smilzo Jesse Eisenberg. Se delinquenti feroci come Karadzic e Mladic fossero stati messi dietro le sbarre, pur con l'ambiguità ideologica del suo finale, "The hunting party"ne sarebbe stato un potenziale resoconto romanzato.
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