Regia di Paco Plaza, Jaume Balagueró vedi scheda film
Jaume Balagueró, nome di punta del nuovo horror spagnolo, regista di Nameless, Darkness e Fragile, sembrava ormai un pacco ai più. È allora una sorpresa scoprire in Rec una prova di talento, forse debitrice al coautore Paco Plaza. Il film riprende, prima e meglio di Cloverfield, lo stile finto documentario di The Blair Witch Project e racconta il dilagare di un’epidemia alla 28 giorni dopo in una palazzina di Barcellona. Nell’edificio, chiusi da un cordone sanitario d’isolamento, si trovano, oltre agli inquilini, una squadra di pompieri, un poliziotto, una giornalista e un cameraman, artefice di tutte le riprese del film. Non manca la critica sociale, con i condomini razzisti pronti ad accusarsi l’un l’altro, alle istituzioni, brutali nella quarantena e ottuse nella figura del poliziotto, e ai media stessi: la reporter ottiene lo scoop che voleva… Rec sta sotto i 90 minuti, il tratteggio dei caratteri è sintetico, ma sufficientemente incisivo, e le impennate di orrore, al principio improvvise, tendono a un crescendo claustrofobico. Forse si poteva fare a meno di una spiegazione finale, ma il sapore anticlericale e la chiusura spietata fanno perdonare l’unico momento un poco didascalico di un film davvero concitato e angosciante.
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