La splendida Gabrielle ambisce a salire nella scala sociale sfruttando il proprio fascino: si ritrova sposata a Paul, miliardario psicolabile e geloso, ma è innamorata di Charles, scrittore ambiguo e perverso...
Note
Il film è ispirato a un fatto di cronaca che nel 1906 coinvolse Stanford White, l'architetto del Madison Square Garden: una storia "sporca", raccontata senza moralismi ma con un alto senso della morale. Maestro di eleganza, sornione, indignato ma senza fronzoli, Chabrol continua a stupire e ad avvincere: e propone frecciate sarcastiche un po’ su tutto, anche sui dibattiti televisivi e sui salotti nei quali si intervista l’intellettuale di turno.
Infantilmente provocatorio, vacuamente pseudoerotico, praticamente insensato. Opera di cui la storia del cinema poteva tranquillamente fare a meno. Irritante.
Ennesimo ritratto in nero non più e non solo di una classe sociale, ma di singli individui e singoli destini. Niente di memorabile, ma qualche unghiata del maestro Chabrol graffia ancora.
Uno spaccato di squallida e meschina umanità nascosta dietro eleganti convenzioni e cinismi ben mascherati. Un film non particolarmente bello, ma come quasi tutti i film di Chabrol godibile e ben girato.
Premessa: i film che ho visto di Chabrol mi piacciono tutti. Chabrol ha fatto 58 film, io ne ho visti una quindicina, quindi posso davvero dire di non avere un quadro completo della sua carriera, ma quello che ho visto mi è sempre piaciuto, anche nei film così detti «minori», mi piace anche in quelli riusciti meno. La storia di questo suo penultimo film è alquanto banale e scontata.… leggi tutto
Chabrol al minimo sindacale finisce il compitino con la consueta professionalità, senza infamia e senza lode, se non fosse per la sublime scena finale. Per la serie la classe non è acqua... La storia è abbastanza semplice, rappresentando l'emergenza comunicativa nella visione delle frustrazioni, le problematiche dell'invecchiamento sulle persone. La passata gioventù… leggi tutto
"Chabrolismo" di modesta fattura, questo L'innocenza del peccato, che tutto si risolve già nel titolo: vuoi per la banalità della sua composizione (un ossimoro di non particolare originalità), vuoi per il riferimento esplicito alla capacità tipica del regista - e presente anche in questo film - di raccontare difetti, colpe e limiti umani di tutti i suoi personaggi. Nessuno escluso e tutti… leggi tutto
Di Chabrol sono sicuro di aver visto qualche pellicola decine di anni fa ma scorrendo la sua filmografia mi viene alla mente ben poco. E allora è solo per sentito dire che lo considero da…
Chabrol al minimo sindacale finisce il compitino con la consueta professionalità, senza infamia e senza lode, se non fosse per la sublime scena finale. Per la serie la classe non è acqua... La storia è abbastanza semplice, rappresentando l'emergenza comunicativa nella visione delle frustrazioni, le problematiche dell'invecchiamento sulle persone. La passata gioventù…
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Commenti (5) vedi tutti
Prodotto medio di Chabrol con zampate di talento e un soggetto interesssante, ma anche una scrittura troppo semplicistica. 6+ MEDIO
leggi la recensione completa di luca826Infantilmente provocatorio, vacuamente pseudoerotico, praticamente insensato. Opera di cui la storia del cinema poteva tranquillamente fare a meno. Irritante.
commento di saturaFilm drammatico di gran classe
commento di almodovarianaEnnesimo ritratto in nero non più e non solo di una classe sociale, ma di singli individui e singoli destini. Niente di memorabile, ma qualche unghiata del maestro Chabrol graffia ancora.
commento di HarryLimeUno spaccato di squallida e meschina umanità nascosta dietro eleganti convenzioni e cinismi ben mascherati. Un film non particolarmente bello, ma come quasi tutti i film di Chabrol godibile e ben girato.
commento di fefy