Regia di J.S. Cardone vedi scheda film
L'esperto J.S. Cardone, regista e sceneggiatore di B-Movie del calibro di Radio Killer (1998) e Desert Vampires (2001), dirige con mano sicura un progetto inizialmente destinato al Maestro Tobe Hooper (regista degli originali Non Aprite quella Porta e Poltergeist). Il progetto non è dei migliori e poggia su un soggetto (debole) di Boaz Davidson, produttore esecutivo di lungo corso di film di successo (Il Tocco del Diavolo, John Rambo, Black Dahlia) ma anche sceneggiatore e produttore in prima persona di una lunga serie di boiate quali Mega Snake (2007), Sharkman (2005) e Mosquitoman (2005) di cui questo Zombies è senz'altro superiore per confezione e interpretazioni. Spetta al giovane Ben Nedivi (conosciuto soprattutto nel circuito televisivo) il compito di sceneggiare il soggetto. Ne viene fuori una sorta di via di mezzo tra il Villaggio dei Dannati e The Fog di Carpenter virati all'horror cannibalico (l'elemento zombie si rivela un po' forzato, tra l'altro i bimbi corrono e hanno obiettivi ben definiti). Assai noioso nella prima parte, il film ha uno sviluppo progressivo che inizia a convincere, pur senza essere innovativo, nella parte terminale (bella la pioggia di sangue che filtra tra le assi di legno del soffitto per colare sui volti esterrefatti dei protagonisti). Cardone è un regista che sa il fatto suo e riesce a dare il taglio visivo che è lecito attendersi da un horror. Nebbie basse, ambientazione boschiva e notturna, fotografia curata a cui si aggiungono le giuste pause registiche funzionali a creare tensione. Non mancano purtroppo alcune soluzioni da horror "adolescenziale" (il tipo che fa gli scherzi per spaventare gli amici e poi finisce preda dei bimbi cannibali o le corse nel bosco con le relative cadute sotto la pressione degli inseguitori), aspetto che fa perdere punti. Per fortuna l'epilogo è molto buono e riabilita un film particolarmente soporifero per i primi tre-quarti di proiezione. Impossibile non pensare agli horror degli anni sessanta, con lo schieramento di bambini ritornanti che, armati di piccone, uccidono quanti trovano sul loro cammino per poi divorarne le carni in segno di vendetta. Così e così, con una buona ultima parte.
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