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Invisible

Regia di David S. Goyer vedi scheda film

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aldebaran thor

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La recensione su Invisible

di aldebaran thor
4 stelle

Questo film conferma quello che ho scritto in altre recensioni e cioe' che gli americani non sono capaci di fare film poetici. La poesia nasce dai bisogni ineliminabili di taluni che possiedono una consapevolezza di molto inferiore a quella che efettivamente mostrano ( infatti una volta si credeva che a completare l' opera intrapresa dall' artista o poeta provvedesse un GENIO arrivato da chissa' dove, che altro non e' che IL DOLCE ERROR DEGLI ANTICHI di LEOPARDI, sua piu' bella sinestesia, ) mentre gli americani mostrano di apprezzare il nascondimento di tale consapevolezza, da noi chiamato inganno. ( Nella storia dell' arte americana l' espressionismo astratto e la POP ART, che sono nascondimento, occupano quel primo scranno che da noi e' occupato dalla pittura rinascimentale fiamminga e fiorentina, prima rappresentazione del vero dopo gli assurdi dogmi stilistici imposti dalla chiesa agli artisti gotici del medioevo. ) The invisible secondo me non e' riferito al protagonista, il film infatti si sarebbe dovuto chiamare the invisible man, ma paradossalmente a cio' che lui vede delle persone, nel loro privato, visto che e' morto; da vivo gli sarebbe stata preclusa la possibilita' di vederlo. Cosi che la ragazza responsabile della sua morte, prima addirittura considerata non facente parte della razza umana, diventa la piu' bella, dolce e caritatevole delle ragazze, capace di immolarsi per la sua resurrezione. Essa e' la bella poesia ascosa FRA IL VELAME DELLI VERSI STRANI. Io ho qui citato Dante ma avrei dovuto citare OSSIAN mentre nel film e' citato EZRA POUND come ultimo rappresentante di un modo di poetare, la poesia ossianica, da noi chiamata poesia ermetica ( oscura ) che il protagonista, giovane poeta, deve sacrificare per risultare comprensibile ( non capisco il motivo per il quale i corpi dei due giovani devono essere a contatto, come se dovesse passare un QUID fra di loro..se di metafora si tratta non era necessario. ) Questa trasformazione avvenuta nel poeta si palesa confrontando quello che scrive sulle ali dell' areoplanino del fratellino di Annie alla fine del film, un banalissimo CIAO ANNIE, con l' incomprensibile poesia che legge ai compagni di classe all' inizio, causa di un dibattito fra gli stessi che in sua assenza lo accusano di essere egocentrico, supponente o altro ancora. Il film quindi non e' poetico ma e' piu' simile ad una sciarada o ad un unisci i puntini per veder l' immagine della settimana enigmistica. Voto 5-.

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