Regia di Elem Klimov vedi scheda film
Simpatico film sovietico (anche se può sembrare un ossimoro), girato da Klimov agli sgoccioli del periodo del disgelo. Naturalmente il film non piacque alle gerarchie del PCUS, per l’ilare satira dell’ottusità dei burocrati sovietici, riassunti nel personaggio del direttore della colonia estiva Dynin, che rimprovera l’animatrice Valentina, la quale legge Cechov e fa recitare ai ragazzi Majakovskij, mentre il responsabile del campeggio pretende la vecchia poesia che inneggia ai vantaggi della vita in colonia. Klimov annacqua un po’ la sua satira (calcare la mano avrebbe potuto anche costargli caro), mettendo in scena un dirigente del partito di vedute più aperte rispetto al suo funzionario. Il film è comunque piacevole, adatto ad un pubblico sia di ragazzi che di adulti, e può far ridere con i suoi tormentoni (quello del ragazzino con il retino e la maglietta numero 13 che è continuamente allontanato dai compagni) e riflettere con le sue allusioni. Nel finale Kostja plana sull’acqua, ricordando il volo iniziale dell’”Infanzia di Ivan” di Tarkovskij. Ma qui si tratta di un volo liberatorio e si può sorridere.
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