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Benvenuti ovvero vietato l'ingresso agli estranei

Regia di Elem Klimov vedi scheda film

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La recensione su Benvenuti ovvero vietato l'ingresso agli estranei

di steno79
8 stelle

"Benvenuti ovvero vietato l'ingresso agli estranei" è un insolito esempio di commedia satirica sovietica ed è il primo lungometraggio di Elem Klimov, regista che ha diretto pochi film, ma tutte opere interessanti. Si tratta di una presa in giro della rigida gestione burocratica del compagno Dynin di una colonia estiva per bambini, dove vengono applicate regole di disciplina un po' troppo severe, infrante dal ragazzo Kostja Inochkin, che verrà espulso ma poi tornerà di nascosto, fino ad un finale dove le idee tradizionali verranno allegramente sovvertite. 

Le colonie estive al mare erano un po' così anche da noi, le ho sperimentate anche io da piccolo e ricordo molti particolari simili a quelli del film nella gestione (erano le colonie per figli di dipendenti Fiat), ma quello che colpisce di questa operina è il tono scanzonato, certamente irriverente verso la nozione di potere costituito, e tutto questo colpisce ancor di più essendo un prodotto sovietico girato negli anni del cosiddetto "disgelo", che però erano anche gli anni della Guerra Fredda e della chiusura all'Occidente dei paesi del patto di Varsavia. Si tratta di un "Zero in condotta" russo girato con estro e inventiva, allegro e dissacrante ma comunque animato da una salutare ventata anarchica, come era già stato nel film di Jean Vigo. Klimov si dimostra sensibile alla causa dei bambini, crede in loro come costruttori del futuro di una nazione che ancora non aveva abbandonato l'utopia comunista, ma lo fa con un registro prevalente che oscilla fra un grottesco quasi alla Marco Ferreri e qualche momento di tenerezza un po' alla Truffaut. Magari non è un capolavoro come vorrebbe Mereghetti che gli affibbia il massimo punteggio, ma sicuramente è uno dei film più simpatici provenienti da quel paese come sostiene Goffredo Fofi, un film anche formalmente scintillante e con scelte visive tutt'altro che banali per essere un'opera prima. 

Un po' di cattiveria non guasta, considerato anche l'anticonformismo del finale, e una buona direzione degli attori bambini e degli adulti fra cui spicca, nella parte del direttore della colonia, il rinomato attore russo Evgenij Evstigneev. Nel finale effetti speciali che ricordano "Miracolo a Milano", dunque non troppo sofisticati, ma forse proprio per quello più efficaci.

scena

Benvenuti ovvero vietato l'ingresso agli estranei (1964): scena

Voto 8/10

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