Regia di Brett Leonard vedi scheda film
«Consumption is evolution», il consumo è evoluzione. Essere consenzienti giustifica l'andare oltre i limiti imposti dalla cosiddetta civiltà morale? In questi casi, l'intervento dell'ordine implica sempre e comunque un'applicazione reazionaria del potere? Le questioni sollevate da Feed sono molte e importanti, ma del tutto inadatte al film. La storia di Michael Carter, che ama la bellezza femminile "a tutto tondo", a tal punto da ingozzare donne consenzienti fino a farle diventare delle balene (con lo spiacevole effetto collaterale dello scoppio del cuore), riprendendo tutto per il web, è per il pessimo Brett Leonard un pretesto per la messinscena in stile videoclip truzzo di stereotipi abusati (Michael e lo sbirro che gli dà la caccia hanno avuto un'infanzia familiare a dir poco traumatica, poveri cari). Fregandosene dei tempi come della struttura d'insieme (lo "showdown" a tre in una stanza è imbarazzante). «Feed me» implora la donna cicciona, proprio come la pianta Audrey di La piccola bottega degli orrori: terzo mondo vs. capitalismo? Lasciamo perdere, il film è piuttosto un prodotto per épater le bourgeois, ma di quelli alla Lucignolo. Per chi ancora si sorprende di certe bizzarrie della camera da letto.
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