Espandi menu
cerca
The Protector

Regia di Prachya Pinkaew vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mc 5

mc 5

Iscritto dal 9 settembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 1
  • Recensioni 1059
  • Playlist 57
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Protector

di mc 5
8 stelle

Dopo la recente visione di "Fearless", è la seconda volta che mi capita (a me che sono totalmente ignorante del genere) di apprezzare una pellicola di arti marziali. Potremmo dire che mentre quello era un film di serie A questo è di serie B? Forse sì, se è vero che "Fearless" era un prodotto che si presentava curato e rifinito, mentre questo "The protector" sembra voler esibire orgogliosamente tutte le caratteristiche di un film indipendente, una sorta di diamante grezzo, fiero di essere rozzo ed elementare. Questo è cinema che non ha paura. Non ha paura di apparire troppo semplice. O troppo naif. Non ha paura di esagerare con l'azione o coi sentimenti. Quello che gli interessa è arrivare al cuore della gente e rappresentare sentimenti popolari. E per farlo si serve di pochi mezzi, utilizzati sapientemente. In due parole: un cinema dall'animo semplice e generoso. La frase pubblicitaria di lancio potrebbe anche irritare qualcuno, visto che tira in ballo per l'ennesima volta la figura di Quentin Tarantino, ormai utilizzato a man bassa come "biglietto da visita", talvolta a sproposito. Eppure, vedendo quei volti bizzarri, quei combattimenti estenuanti, quei colori lividi, quelle frasi elementari, quel richiamare valori antichi e tradizioni arcaiche, non puo' non venire in mente un immaginario "tarantiniano",
e non si fatica ad immaginare che tutto quello che si vede scorrere sullo schermo rappresenti proprio l'humus culturale di Tarantino. E viene da sorridere
ripensando all'espressione fiera e minacciosa del protagonista mentre grida la frase "tormentone" del film: "RIVOGLIO IL MIO ELEFANTE!". Infatti questo animale (peraltro veneratissimo in Tailandia) è al centro della vicenda. E per recuperarlo, il nostro eroe impavido lascia la natìa Tailandia per sbarcare in Australia dove, supportato da un detective locale di origine tailandese, farà luce su una cospirazione che coinvolge anche il governo australiano. E tutto questo restando fedele fino alla fine ai valori, morali e spirituali, della propria cultura tailandese. Accennavo prima alle differenze notevoli tra "Fearless" e il film di cui stiamo parlando. In effetti un punto di contatto esiste: la partecipazione ad entrambi i film di Nathan Jones, campione di wrestling spettacolare e gigantesco, che fa davvero impressione, anche solo a guardarlo da fermo! Il film porta alla ribalta internazionale la tradizione antica di lotta denominata MUAY TAI, e ne incorona il nuovo re incontrastato, Tony Jaa, attribuendogli lo status di autentico eroe popolare. Ma l'intento principale è forse quello di promuovere nel mondo l'intero patrimonio culturale
Thai, coi suoi valori di pace e rispetto, nel cui ambito l'elefante riveste un ruolo assolutamente di primo piano. Da sottolineare che, nei numerosi combattimenti, Tony Jaa non utilizza cavi di sicurezza, non si avvale mai di controfigure nè tantomeno di animazioni digitali: tutto ciò che si vede è autentico. Massimo rispetto per Tony Jaa.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati