Regia di Martha Coolidge vedi scheda film
Ava e Tanzie Marchetta sono ricche, viziate e stupide con giovanile entusiasmo. Sono le eredi di un colosso dei cosmetici e la loro vita è scandita da feste, shopping e preoccupazioni sulle ultime tendenze della moda fino a che uno scandalo non mette l'azienda in ginocchio e le due sgallettate devono tirare fuori le unghie nel mondo normale con cui mai avevano fatto i conti. Ad aiutarle restano solo la domestica colombiana, un chimico scambiato per parcheggiatore e un avvocato che aiuta i nullatenenti. Martha Coolidge, che in passato ha mostrato di possedere un tocco più delicato, naufraga in una commedia terrificante che non coglie, nel suo tentativo di satira (parolona, in questo caso), neanche uno dei suoi obiettivi. Il filmaccio segue una pista ovvia - le due giovani prima modaiole e futili, poi decise e aggressive in difesa del buon nome del paparino - ma non riesce mai (mai!) a incidere né a divertire; sguazza nel politicamente scorretto per poi rivelarsi un'apologia insulsa dei buoni sentimenti, storie d'amore incluse. Le due protagoniste, le sorelle Duff, sono tremende e non si capisce come possa essere finita in questo pasticcio un'attrice vera come Anjelica Huston. Il diavolo veste Prada, con la sua bonaria ironia sulla moda, al confronto sembra Quarto potere.
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