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Havoc - Fuori controllo

Regia di Barbara Kopple vedi scheda film

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La recensione su Havoc - Fuori controllo

di mc 5
8 stelle

Questo film non poteva non portarmi alla mente una pellicola del 2003, quel "Thirteen" che resta uno dei film piu' interessanti che abbia mai visto. I punti di contatto sono piu' d'uno, a partire dalla presenza di una donna alla regìa. Entrambi i soggetti hanno per protagonista una adolescente con famiglia problematica alle spalle e che si trova a vivere esperienze estreme e pericolose che le cambieranno la vita. Anche se c'è una valutazione legata al mio gusto personale: là la protagonista era una splendida Evan Rachel Wood, qua abbiamo invece un'attrice che non ha mai riscosso le mie simpatie, Anne Hathaway. La sceneggiatura ha saputo descrivere piuttosto bene il malsano ed inquietante approccio della protagonista verso un mondo (quello della criminalità ispano-americana) che la attrae e la elettrizza, come pure e' fotografato con molta efficacia l'ambiente dei ragazzi americani benestanti che scimmiottano nei movimenti e nell'estetica la cultura hip hop afroamericana. Quindi abbiamo due mondi a confronto: da una parte i giovani americani di famiglie alto-borghesi che vivono il fascino del "male" come un gioco eccitante contro la noia, e dall'altra la comunità ispanica che invece vive quotidianamente e maledettamente sul serio un'esistenza sempre sul filo della legalità, sempre al limite fra balordaggine ed espedienti di microcriminalità (anche se poi lo spaccio di crack è tutt'altro che "micro"). Cosa c'è che non va? Intanto i luoghi comuni degli ispanici ci sono proprio tutti, talvolta enfatizzati in maniera scontata. Poi i personaggi dei genitori sono un po' troppo convenzionali, inquadratissimi nella solita immagine del "padre troppo spesso assente che non ha saputo percepire le inquietudini della figlia". Insomma affiora qua e là una certa sensazione di "già visto". Tuttavia, pur coi difetti evidenziati, resta un film interessante e non banale. Curiosando su internet, ho poi scoperto che questa regista, Barbara Kopple, è in realtà una bravissima e pluripremiata documentarista, e questa pellicola pare essere una parentesi, visto che subito dopo la sua realizzazione (risale al 2005) la Kopple ha girato un ulteriore documentario (sul gruppo americano delle Dixie Chicks, documentario presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma e mai distribuito in Italia). Il cast e' interessante. Sorvoliamo sulla Hathaway che, come accennavo, non ho mai apprezzato granchè. Nel ruolo della sua amica del cuore troviamo una brava Bijou Phillips (che ha acquisito popolarità da noi come protagonista di "Hostel 2"). Da segnalare (ultimamente è scatenato, lo vediamo in tutti i recenti films americani!) l'astro nascente Freddy Rodriguez. Infine viene confermata la enorme versatilità del bravo Joseph Gordon-Levitt seppure qui in un ruolo minore. Un rapido cenno alla colonna sonora, una vera manna per gli appassionati di hip hop, qui rigorosamente interpretato da gruppi ispanici.
E consentitemi in chiusura un piccolo sfogo personale sulla pubblicità inqualificabile che accompagna questo film, da imputarsi (presumo) a quei simpaticoni della Mediafilm. Soprassediamo pure sullo sbandierato "thriller erotico" (questo film tutto è fuorchè questa definizione). Lo slogan ufficiale recita: "Il Diavolo veste Prada l'ha scoperta...ora HAVOC la spoglia", cioè detto in soldoni "Nell'altro film non si svestiva, qui invece potrete vederle finalmente le tette!". Che tristezza. Ma come si fa a essere così cretini????

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