Regia di Mike Judge vedi scheda film
Commedia divertentissima e con un gran fondo di verità.
Sarebbe fin troppo banale affermare che questa divertentissima commedia fanta-grottesca di Mike Judge ha profetizzato alla perfezione in che direzione sta andando la società del ventunesimo secolo. Gli effetti li stiamo vivendo sulla nostra pelle: è sufficiente aprire un qualsiasi post ad argomento politico su facebook e leggere i commenti. Un po’ come il Truman Show anticipava con rara precisione la tendenza a fare di ogni vita uno show televisivo (ben prima che nascesse Instagram!), Judge ci dice che il pericolo per l’uomo contemporaneo non è tanto un imbarbarimento morale, quanto un’atrofia delle sinapsi del cervello. Del resto, è la stupidità umana che ha creato quasi tutti i mostri della storia, da Hitler all’uomo di Predappio fino ai giorni nostri, senza voler fare nomi. Ne parlava Orwell nel citatissimo 1984 della necessità da parte della classe dirigente di tenere le masse al di sotto di un certo standard di conoscenza; c’era un cenno persino nell’Andrej Rublev tarkowskiano, a proposito dell’ingenua ignoranza del popolo ebraico che aveva fatto condannare Gesù, senza che vi fosse una reale malvagità alla base. Nel futuro immaginato da Judge anche i governanti sono dei perfetti idioti, è sparito persino il concetto di manipolazione di massa, non ce n’è più bisogno. E quindi, orbene, a chi rivolgersi, per risolvere il problema della carestia e della povertà? A eminenti scienziati con più di quattro lauree? Macché: prendete un uomo di intelletto medio, qualcuno direbbe mediocre, Orazio avrebbe detto aureo, lontano da certi deliri dei proclami politici, ma anche da certi idealismi degli utopisti, e lui salverà il mondo. Oggi siamo pieni di idioti e di cervelloni, ma drammaticamente privi di persone di buon senso.
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