In un quartiere popolare londinese conosciuto col nome di Lambeth, il giovane regista Karel Reisz si guadagna la fiducia di un gruppo di ragazzi che frequentano un circolo ricreativo e sportivo situato proprio al centro del centro cittadino, esercitandosi nei vari sport e nel ballo.
Reisz li riprende mentre discorrono tra di loro, mentre condividono problemi legati alle reciproche giovani età, al disagio di essere destinati, nella migliore delle ipotesi, ad una vita di lavoro alle dipendenze delle fabbriche innalzate tutto attorno, alla tensione che nasce tra i vari componenti del gruppo, quando costoro vengono invitati da un club di un quartiere prestigioso londinese gemellato a Lambeth, per trascorrere una giornata all'insegna dello sport e dello svago.
Karel Reisz era all'epoca dipendente della azienda automobilistica Ford, svolgendo la mansione di direttore del servizio cinematografico, con particolare responsabilità sulla produzione di filmati a scopo pubblicitario, in cambio dei quali la dirigenza Ford permetteva al regista di girare un film a sua completa discrezione, finanziandolo e lasciandolo libero di sceglierne l'argomento.
"Siamo i ragazzi di Lambeth" è nato proprio grazie a questo appoggio di tipo mecenatesco, che fornisce al regista la possibilità di giostrarsi anche sulla durata, troppo corta per risultare un lungometraggio, troppo lunga per rientrare nei canoni del cortometraggio.
Ne scaturisce un ritratto realistico ed appassionato di una classe sociale e di un'età giovanile che rifugge ogni forzatura e imposizione, circostanza che favorisce la naturalezza dello studio comportamentale e l'efficacia dei singoli affreschi di vita che compongono quel puzzle vitale e per nulla edulcorato.
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