Regia di Alan Arkin vedi scheda film
Probabilmente uno degli horror più inquietanti di sempre. Ma nel contempo un'irriverente commedia. Come se Lynch decidesse di dirigere una satira sulla società contemporanea. Tutto è messo alla berlina e dissacrato dietro a una grottesca lente deformante: dalla famiglia (madre e padre delle peggiori psicosi), alla giustizia (innamorata di se stessa), alla religione (dove un predicante totalmente onesto non può che creare tumulti di folla), alla polizia (corrotta dentro e fuori). Il mondo è una barca felicemente diretta verso l'abisso (come e più che in Cosmopolis) dove l'atteggiamento nichilista del protagonista (emotivamente e fisicamente passivo per scelta) si rivela essere l'unico modo per sopravvivere alla follia e al non senso della vita.
Praticamente l'unica incursione dell'attore Alan Arkin alla regia (se si eccettua il pastiche Fire Sale, commedia disastrata girata sei anni dopo e per certi versi altrettanto esasperata) ed a ben pensarci è giusto così.
Atto definitivo. L'ho sempre considerato un bel titolo.
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