Regia di Alan Arkin vedi scheda film
Il fucile ultima soluzione per sentirsi meglio.E'la storia di un indolente fotografo(che rischia più volte di farsi malmenare perchè fotografa soggetti poco contenti di essere immortalati) che incontra un arredatrice e la sposa.Entra nella sua famiglia che lo accoglie quasi con amore.Fino a che la moglie viene uccisa dal colpo di un fucile.Un omicidio senza ragione come tanti altri che accadono a New York.Lui elabora il lutto restando come un burattino senza burattinaio,svuotato di energie e di capacità cognitive,accudito dalla famiglia della defunta moglie.Fino al giorno in cui decide lui di imbracciare il fucile e sparare sui passanti alternandosi con i suoceri e il fratello della moglie.Un film tratto da un testo teatrale e non fa nulla per nasconderlo.Qui quello che conta è l'ironia ferocemente eversiva e dissacratoria(vedi il matrimonio che sembra più un happening mediatico che una cerimonia religiosa a causa di un officiante che sembra più un cantante rock che un ministro di culto) per un film piuttosto arduo da seguire se non si entra nella lunghezza d'onda giusta.E'tutto concepito come se fossero ancora tutti su un palco,a volte è inutilmente declamatorio ma ancora sorprendentemente moderno.Non per tutti ma per quelli giusti.Il divertimento è assicurato....
non male
ok
brava
un curioso cameo nei panni di un detective al di sotto di ogni sospetto
efficace
più che un prete sembra u profeta del rock.Esilarante
regia di stampo teatrale,ma gli attori fanno faville
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