Regia di Bob Clark vedi scheda film
Caposaldo assoluto degli "slasher movies".
Caposaldo assoluto degli "slasher movies" con il quale un allor giovane Bob Clark, tragicamente scomparso in uno spaventoso incidente automobilistico insieme al figlio, assurge ad autentico regista di culto e del quale urgono approfondimento e riscoperta.
Affinando una tecnica iniziata con il precedente horror "La morte dietro la porta" datato 1972, Bob Clark dimostra di padroneggiare tematiche disturbanti e atmosfere malate senza necessariamente cedere a facili e stucchevoli effettacci grandguignoleschi.
Ambientato alla vigilia delle vacanze natalizie, il film si svolge in una villa coloniale adibita a pensionato studentesco; qui un misterioso psicopatico nascostosi nella soffitta, si determina a massacrare le giovani ospiti dopo averle tormentate e terrorizzate con oscene e deliranti telefonate.
Principale sospettato degli omicidi è l'aspirante concertista Peter (un nevrotico Keir Dullea) fidanzato di Jessica (la "Giulietta zeffirelliana" Olivia Hussey), una delle ragazze del convitto. Le esplosioni di violenza verbale e le farneticazioni conseguenti al desiderio di Jessica di voler abortire coincidono casualmente con i discorsi, altrettanto farneticanti, del maniaco omicida.
Senza null'altro aggiungere per non rovinare la straniante e originalissima sorpresa finale, il film si avvale di interpretazioni convincenti e mai troppo caricate (contrariamente a quanto accadrà in molte altre pellicole del genere).
Olivia Hussey dissimula con un aspetto all'apparenza virginale e dimesso una personalità in grado di imporsi sulle altre ragazze del collegio; se nei confronti della "sfigata" Phillis (un'occhialuta Andrea Martin) il suo atteggiamento è senz'altro di conforto e protezione, più energico e dominante sarà invece il suo rapporto con la sboccata e sempre ubriaca Barbara (una Margot Kidder che riprende quel personaggio fragile e depresso già fatto proprio due anni addietro ne "Le due sorelle" di Brian De Palma). A completare il colorito ginecèo ci pensano la malcapitata Lynn Griffin, che morirà per prima e soprattutto una paciosa Marian Waldman; governante zitella e un po' volgare quasi "alla Shelley Winters" ama nascondere bottiglie di cherry nei luoghi più impensati per immancabili cicchetti, prima di venire assassinata in maniera bizzarra e crudele (finirà impiccata sollevando la botola della soffitta in cui si nasconde il maniaco omicida).
Sul versante maschile, a parte colui che fu l'astronauta Bowman in "2001 Odissea nello Spazio", non mancano poliziotti che non cavano un ragno dal buco capitanati da quella simpatica canaglia dell'oggi compianto John Saxon ("nemo propheta in patria" avendo raggiunto una maggior popolarità da noi, rispetto al suo Paese d'origine), coadiuvato dall'ottuso sergente Nash (Dough Mac Grath); bersaglio preferito della volgare Barbara, sarà da questa portato a credere che il termine "fellatio" sia il nuovo prefisso telefonico del collegio!!!
Un film straordinario finalmente recuperato in supporto home video (ancorchè la colonna sonora italiana risulti in parte danneggiata) dove l'impianto narrativo, partito come trama gialla, scolorisce per dar risalto a un'atmosfera inquietante dominata da una presenza sinistra, demoniaca e quasi soprannaturale del mostro omicida.
Assolutamente da evitare i due remake del 2004 e del 2019, come attenti recensori hanno già rilevato.
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