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Scarabea - Di quanta terra ha bisogno un uomo

Regia di Hans-Jürgen Syberberg vedi scheda film

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La recensione su Scarabea - Di quanta terra ha bisogno un uomo

di hallorann
8 stelle

Tra il 1967 e il 1968 la Sardegna era tutta un set, la maggior parte dei film erano ispirati al banditismo e al “fenomeno” Mesina, quali I PROTAGONISTI di M.Fondato, BARBAGIA-LA SOCIETA’ DEL MALESSERE di C.Lizzani tratto dall’omonimo libro di G.Fiori, SEQUESTRO DI PERSONA di G.Mingozzi, PELLE DI BANDITO di P.Livi, quasi tutti pretenziosi e oggi pressoché inguardabili. Alcuni hanno la Sardegna solo come scenario come LA SCOGLIERA DEI DESIDERI, produzione miliardaria di Dino De Laurentiis, regia del grande regista inglese Joseph Losey, soggetto e sceneggiatura del noto drammaturgo statunitense Tennesse Williams, protagonisti due star affermate e molto chiacchierate all’epoca come Liz Taylor e Richard Burton. Gli esterni del film vennero girati a Capo Caccia vicino ad Alghero e sono la cosa più bella di una pellicola bizzarra e poco riuscita che fece pure fiasco al botteghino e presso la critica (anche se non mancano gli estimatori come il sulfureo regista John Waters).

 

locandina

Scarabea - Di quanta terra ha bisogno un uomo (1969): locandina

 

A maggio e giugno del fatidico ’68 a Oliena paese, campagne di Orgosolo, Cala Luna e Cala Sisine tra Baunei e Dorgali il regista tedesco Hans Jurgen Syberberg girava SCARABEA-DI QUANTA TERRA HA BISOGNO UN UOMO? tratto liberamente da un racconto di Tolstoj (desiderio di possesso e destino ineluttabile). La pellicola narra la storia di un manager tedesco, G.W.Bach che gira la Sardegna in cerca di un terreno da acquistare, finisce per fare una scommessa con gli abitanti di un villaggio (Oliena), sarà proprietario di tutta la terra che riuscirà a percorrere dall’altopiano al mare nell’arco di una giornata. L’opera di Syberberg ha un taglio in parte narrativo (l’evolversi della vicenda), in parte documentaristico con  la descrizione di alcuni riti ancestrali dell'isola, in parte sperimentale (una troupe sempre tedesca che gira una parodia dei film sui banditi per poi riapparire al termine della scommessa), fino ad aprirsi a degli squarci pop (le scene sulla spiaggia e la presenza stessa della ammiccante Nicoletta Machiavelli, nei panni misteriosi della fotografa Bettina/Scarabea/Parsifal): al di là dei simbolismi sulle sue apparizioni quale elemento di disturbo sul set, per Bach è anche portatrice di morte se vogliamo dare un significato faustiano all'opera. La Machiavelli, inoltre, venne scelta perchè il bizzarro western "Giarrettiera colt" girato nel villaggio sardo di San Salvatore fu un successo in Germania e lei protagonista di quella pellicola in "Scarabea" ne è ampiamente omaggiata, fin dalla immagine sexy della locandina e anche della copertina del 45 giri Undergroovin di Eugen Thomas, autore delle belle musiche. Lo sguardo allegorico, visionario, godardiano (ironico paradossale digressivo stancante) di Syberberg su un angolo della Sardegna, sulla sua popolazione e le sue usanze, tecnicamente ancora valido a quarant’anni dalla sua uscita in Germania (con successo contribuendo alla mitizzazione moderna dell'isola, quale meta turistica) e in svariati festival, ma non in Italia dove lo si è visto per la prima volta, grazie a FUORI ORARIO, nella settimana di ferragosto del 2007!

 

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