Regia di Philippe Garrel vedi scheda film
Un minimalismo poetico che aderisce allo stillicidio dei ricordi. In questo film il realismo e il disincanto si identificano con la sobrietà formale. L'amore è un'indistinta entità che rimane sullo sfondo, un'ombra sbiadita di ardori spenti, che sembra soltanto preposta ad intrecciare e a sciogliere i legami tra le persone, in maniera subitanea e casuale, senza alcuna logica apparente. Nell'universo sentimentale ritratto da Philippe Garrel, "la parola amore esiste", ma non è dotata di un'anima capace di impregnare il mondo, né di un intelletto in grado di fornire risposte. Lo scambio di frasi fatte è la sola, esile traccia residua della sua silenziosa azione nella vita umana; una vita che segue fili invisibili, eppure abbastanza forti da farci sentire prigionieri, e troppo intricati per permetterci di riconoscere in essi un sensato disegno del destino.
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