Rimaste orfane di madre, la quindicenne Mariute e la piccola Rosute vanno a vivere nella baita con lo zio Barbe Zef. Una notte, mentre la più piccola è in ospedale, Barbe approfitta della maggiore. Per lui sono cose normali, "cose che succedono": quando però Mariute viene a sapere che lo stesso tipo di violenza è stata all'origine della morte della madre, non riesce a controllarsi dalla rabbia...
Note
Un ritratto duro e aspro di una famiglia poverissima che vive tra la miseria e l'incesto. Il penultimo film di Cottafavi (in versione originale, in dialetto friulano con sottotitoli) è un dramma che sa coinvolgere emotivamente lo spettatore.
La bellezza e la durezza di un paesaggio che offre solo miseria. Lo svuotamento delle valli in cerca di fortuna verso terre straniere ed il ritorno malinconico in quella realtà di stenti e di isolamento.
Sono luoghi che induriscono e incattiviscono il carattere che, alimentato dall'alcool, è capace non solo di un degrado fisico ma anche morale. Eppure in quella sua giovane… leggi tutto
Nel nevoso Friuli di inizio Novecento, l'ormai anziano e poverissimo Barbe Zef si prende cura di due ragazzine, sue nipoti, alla morte della sorella, loro madre. Una sera, ubriaco fradicio, Barbe stupra Maria, la maggiore, di 15 anni; la ragazzina viene così a scoprire che anche la morte di sua madre era scaturita da un episodio analogo.
Un film di una crudezza estrema, Maria… leggi tutto
Terribile e meraviglioso questo film sulla miseria umana e maschile in particolare. Non reggono le scuse della povertà o dell'ignoranza per giustificare le violenze domestiche o l'alcolismo. Le donne e i bambini sono le prime vittime di abusi da sempre tenuti nascosti, anche nel "civile" nord Italia. Come pure le tragedie delle terre altoatesine, dove la tradizione del maso…
Di questo lungo Film girato nella zona delle Montagne Friulane ne vidi la 1^ parte probabilmente verso il Dicembre scorso e mi parve ben fatto.Ora visto totalmente mi e' parso lo stesso non deludente anche se per molti potra' sembrare piu' duro da digerire anche con i Subs ma comunque la visione merita.Piccola nota personale : pur non parlando la Lingua Friulana (non Dialetto come erroneamente…
Sesto anno. Una sola giornata di pioggia, per il resto tanto caldo e tanto sole. Festival affollato, accrediti a migliaia, tanto pubblico. Star innumerevoli, specialmente statunitensi, a percorrere il red carpet. A…
La bellezza e la durezza di un paesaggio che offre solo miseria. Lo svuotamento delle valli in cerca di fortuna verso terre straniere ed il ritorno malinconico in quella realtà di stenti e di isolamento.
Sono luoghi che induriscono e incattiviscono il carattere che, alimentato dall'alcool, è capace non solo di un degrado fisico ma anche morale. Eppure in quella sua giovane…
Nel nevoso Friuli di inizio Novecento, l'ormai anziano e poverissimo Barbe Zef si prende cura di due ragazzine, sue nipoti, alla morte della sorella, loro madre. Una sera, ubriaco fradicio, Barbe stupra Maria, la maggiore, di 15 anni; la ragazzina viene così a scoprire che anche la morte di sua madre era scaturita da un episodio analogo.
Un film di una crudezza estrema, Maria…
Nella maggior parte delle filmografie di Vittorio Cottafavi (1914-1998), l'ultimo film preso in considerazione è I cento cavalieri, del 1964, quando il regista aveva appena cinquant'anni. Maria Zef (1981) è completamente ignorato o, nella migliore delle ipotesi, relegato nel novero degli sceneggiati televisivi. In realtà, si tratta di un vero film, seppure prodotto appositamente per la…
È volutamente in bianco nero l'immagine scelta per "iconizzare" questa taglist. Perché la montagna è insopprimibilmente antica e perché il cinema "di montagna" spesso ne mostra proprio questo lato, sia che si…
Un'amara storia di miseria, fatica e solitudine, in cui la mancanza di "roba e soldi" è illuminata dalla semplicità d'animo e dal profondo senso di dignità della giovane Maria. Un film dipinto nei caldi colori autunnali, con esterni alla Millet ed interni caravaggeschi.
Solido film, intenso, che non dà un attimo di noia in tutte le sue 2 ore e coinvolge profondamente. La protagonista è bravissima, tanto più perchè non ha nulla della frivolezza e della saccenteria delle ragazze moderne, che allo stesso tempo sono infantili. Lei affronta in modo quasi eroico una vita durissima e piena di responsabilità. La rappresentazione della Carnia sembra presa di peso…
straziante, bellissimo, alpestre, sincero, compassionevole, ruvido, ancestrale! la pietà e la discrezione dello sguardo di cottafavi commuovono, sembra davvero lo sguardo di un Dio impotente che guarda con amore l'inevitabile deriva dei propri figli più dis-graziati. i carnici potrebbero offendersi, ma le microcomunità isolate, a qualsiasi latitudine, sono cresciute ad alcool ed incesti…
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Commenti (2) vedi tutti
Prima di pensare alla montagna di oggi e andare a sciare, vedetevi la montagna di ieri per una riflessione.
leggi la recensione completa di OsmantusParticolare Storia messa in visione !
leggi la recensione completa di chribio1