Regia di D.J. Caruso vedi scheda film
Disturbia è un film drammatico all’inizio, ma è una finta. Arriva la bella (ma che tempismo visto che Kale ha bisogno di una sana distrazione) e la musica cambia. Intanto il vicino inquieta, ma è sempre la bella (S.Roemer) che (del tutto ragionevolmente) cattura l’attenzione. Ed è la bella che (guarda caso) l’avrà vinta, alla fine.
Disturbia ma non disturba.
La sceneggiatura è “snodabile” - in quanto ad uso e consumo dei voyeuristici passatempi di Kale/S.LeBeouf (giovane “girl”watcher per necessità dato che i libri annoiano ed i serial killer tardano a farsi scoprire) - e, a dir poco, disomogenea (fra un’effusione a l’altra non ci si fanno mancare le simpatiche bravate dei vicini monelli ed il “tunnel degli orrori” del vicino psicopatico). Dissemina i soliti equivoci (che non equivocano); i telefonati colpi di scena (che, dunque, non “colpiscono” in pieno il “bersaglio”) e incongruenze che, oramai, non fanno più notizia (perché tanto il target di riferimento ha un unico chiodo fisso: che poi è lo stesso di Kale).
Piuttosto, il film punta tutto sull’appeal dei protagonisti (a loro modo, davvero in parte). Morse si conferma adatto a qualsiasi ruolo e LeBeouf è davvero in gamba (e - non è più un mistero già da un pezzo - non è stato neppure un fuoco di paglia).
Il ritmo serrato, verso il finale, riserva, sì, qualche sorpresa, ma solo perché il film sembrava essersi dato tutt’altro tono.
Disturbia è, quindi, un thriller a portata di teenager che incespica parecchio, ma che gode di una direzione egregia e di un ritmo che non langue quasi mai. La fattura, nel complesso, rimane modesta, ma accettabile.
Ad ogni buon conto, nondimeno, preferisco ricordare un’altra “Disturbia” (anche perchè “lei” - l'autrice - eccome se “disturb(i)a”). https://www.youtube.com/watch?v=E1mU6h4Xdxc
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