Regia di Rian Johnson vedi scheda film
Visto in inglese, e' un film inguardabile ed indecifrabile non tanto per la storia (già di suo comunque non troppo accattivante) ma per i dialoghi che escono dalle bocche degli attori: un gergo "gangster" quasi incomprensibile, un codice criminale che necessiterebbe di sottotitoli in inglese corrente, come a voler emulare una terminologia stradaiola da blaxploitation. Ed è proprio quando compare Richard Roundtree, il mitico "Shaft", in una breve particina che si accende la lampadina: Brick e Shaft, due parole di cinque lettere ciascuna, presi alla lettera oggetti solidi, potenzialmente contundenti. Non può essere casuale, sebbene sia un accostamento bizzarro. Le stranezze del film non si fermano qui: le riprese sono sghembe, la struttura anomala e il regista sembra voler sfidare le leggi più tradizionali del cinema.
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