Regia di Pierre-Paul Renders vedi scheda film
Jalil è un campione di un quiz televisivo. Il gioco consiste nel rispondere a delle domande come risponderebbe la maggioranza dei francesi. Jalil, maestro elementare di famiglia araba, in questo è infallibile: una sorta di sondaggio ambulante che per questa ragione viene controllato giorno e notte da una società di ricerche di mercato dai metodi truffaldini. Lo fanno sedurre da una biondina e lo usano per testare qualsiasi cosa, dai nuovi prodotti al gradimento politico del Presidente della Repubblica, sapendo che ciò che piacerà a lui piacerà alla nazione intera. L'idea di partenza di i<>L'uomo medio + medio (tralasciamo commenti sulla decerebrata traduzione italiana dell'originale Comme tout le monde) è spiritosa ma buona al più per un cortometraggio. Se le situazioni paradossali dell'ingenuo protagonista divertono per una mezz'ora, alla lunga stancano e non poco. Il racconto diventa meccanico e, per arrivare ai canonici novanta minuti, si stiracchia la sceneggiatura inserendo sottostorie smunte e senza senso. Un buono spunto, con un ragionamento leggero ma non banale sulla società delle merci e dei sondaggi, diventa così il pilastro portante di un film fessacchiotto che deve molto, per non affondare, al faccione tondo e un po' ebete del suo simpatico protagonista.
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