Regia di Betty Thomas vedi scheda film
C'è stato un tempo in America in cui i college movies erano un genere, se non interessante, quantomeno curioso. Senza arrivare alle vette satiriche di Animal House - con la comicità carnale di John Belushi - quei film restavano ancorati alla medietà, alla normalità, alla voglia di fare commedia giovanile in maniera non decerebrata. I film di John Hughes - da Pretty in Pink a The Breakfast Club - hanno segnato gli anni 80 americani sapendo cogliere, tra un luogo comune e l'altro, la voglia di romanticismo e gli ideali un po' futili della gioventù del tempo. Adesso invece siamo costretti a sciropparci robaccia come Il mio ragazzo è un bastardo in cui le incertezze titubanti dell'adolescenza sono ridotte a tre semplici cose: sesso, sesso e sesso. Qui ci sono tre ragazzette di successo - una cheerleader, un'intellettuale con aspirazioni giornalistiche e una vegana dai facili costumi - che vengono sedotte contemporaneamente dal "fico" della scuola. A risolvere i loro problemi, o meglio, a realizzare la loro vendetta ci penserà una biondina insignificante che di colpo diventa la ragazza più desiderabile dell'universo. Le battute sono di una scemenza senza pietà e la trama appare ridicola anche per chi si è nutrito esclusivamente di MTV: il risultato, tra faccette e mossette delle protagoniste, è semplicemente insopportabile.
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