Regia di Nimród Antal vedi scheda film
L'idea del gruppo, nel caso una coppia, di "gente venuta da fuori" che incappa in una piccola comunità di assassini e maniaci, viene da lontano ed è tra le più sfruttate del genere horror, vedi "Non aprite quella porta" e via enumerando: quella di mettere il duo di turisti intrappolati in una stanza di motel di proprietà di killers con la passione dell'home video ( sì, snuff-movie, appunto) non è male. "Vacancy" , tra le pecche, ha quella di una risoluzione abbastanza assurda, perchè tutto ciò su cui poggiava la suspence fino a quel punto va all'aria dieci minuti scarsi prima dei titoli di coda, e lascia perplessi sulla coglioneria eccessiva dei malvagi che vorrebbero trucidare la coppietta. Però la pellicola di Nimrod Attal ( credo, dal nome, che sia di origini magiare) ha una buona tenuta, e la sua mossa migliore nell'affidare il ruolo di omicida psicopatico a un attore di seconda fila come James Whaley , negli anni Novanta specializzato in ruoli di nevrotico un pò triste ( "Nato il quattro luglio", "The Doors") che rende bene i riflessi maligni di un personaggio costruito non senza finezze ( la scena del resto con gli spiccioli esatti). Peccato che lo spettacolo, tuttavia decoroso e non dozzinale, ceda a una non-logica narrativa appunto, verso il termine, che sgonfia gran parte delle aspettative sviluppate.
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