Regia di Nimród Antal vedi scheda film
Passabile thriller. Non originale, ma efficace
Una coppia in crisi coniugale Amy e Davis Fox, si stanno recando da qualche parte a smaltire le ceneri del proprio matrimonio, ormai giunto al capolinea. Dopo aver lasciato la statale ed essersi inoltrati in una strada di campagna, si perdono e per giunta, restano in panne con l’auto, cosi raggiungono a piedi un motel poco distante. Il mellifluo gestore, li informa che non ci sono officine aperte nei paraggi a quell’ora della notte, cosi “obtorto collo” decidono di pernottare lì. Nella lurida e squallida camera dell’albergo, che li ospita, rinvengono delle vecchie VHS e tanto per ingannare il tempo ne guardano qualcuna, scoprendo con orrore, che sono degli spaventosi snuff movie, girati proprio in quelle stanze. Appare evidente che proprio il Direttore di quella sorta di pensione persa nel nulla, insieme a qualche altro sadico sciagurato, sono gli autori di quegli omicidi immortalati, le cui vittime presumibilmente sono i malcapitati clienti, cosi intuendo di essere i prossimi bersagli i Fox provano a scampare a questa rocambolesca caccia all’uomo, tampinati da assassini spietati, che non si fanno scrupolo di uccidere anche inopportuni e casuali avventori. Gli alberghi offrono una cornice ideale per i prodotti horror: la filmografia degli ultimi 50 anni elenca diversi titoli girati in hotel, ostelli e simili; Vacancy pur proponendo temi consueti, riesce comunque a mantenere sempre alti i livelli di tensione, grazie ad una narrazione semplice ma efficace, dal tono asciutto ma incisivo e ad un utilizzo magistrale della location, come accennato poc’anzi, con particolare attenzione all’atmosfera resa claustrofobicamente asfissiante; il film raggiunge un discreto climax, curato anche nella fotografia, sebbene non brilli in originalità, si lascia seguire, senza annoiare, anche grazie alle interpretazioni convincenti degli attori
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