Regia di Ronny Yu vedi scheda film
La mia esperienza in fatto di film di arti marziali e' limitata ad un paio di pellicole con Bruce Lee e allla visione del tarantiniano "Kill Bill". Dunque, onde evitare castronerie, mi limiterò all'essenziale. Innanzitutto, questo film va visto anche da chi, come il sottoscritto, non e' appassionato del genere, e per diversi motivi. Si tratta di una sorta di film "definitivo" sulle arti marziali, una "summa artistica" di questo genere di film, a cui si accompagnano una urgenza etica, morale e politica non indifferenti. Vi si assiste a splendidi combattimenti (coreografati da un Maestro come Yuen Woo Ping) che perfino un ignorante come me ha largamente apprezzato. Ma soprattutto il film e' un monumento a quel grandioso attore-atleta che risponde al nome di Jet Li: questo
e' il film piu' importante (ed anche il piu' riuscito) della sua ormai lunga carriera, e si avverte quanto questa sua interpretazione sia intensa e sentita.
Personalmente, la mia conoscenza dell'opera di Li si limitava fino ad ora a quel "Danny the Dog" che certo non e' la sua performance piu' rilevante ma che ha comunque fortemente contribuito ad incrementarne la popolarità in occidente. Jet Li, con quel suo sorriso aperto e sincero, mi sta istintivamente simpatico e, oltretutto, qui dimostra che nonostante i suoi 40 anni suonati, e' ancora in gran forma fisica ed idoneo ad affrontare un cinema che richiede acrobazie estreme. Il film e' la biografia (romanzata, come spesso accade quando si parla di eroi popolari) del piu' grande Maestro di arti marziali che la Cina abbia mai avuto, l'imbattibile Huo Yuanjia. La sua voglia di primeggiare e di vincere a qualunque costo aveva in se' in realtà il forte bisogno di riscattare la Cina dal disprezzo delle potenze straniere e dei rivali giapponesi (che definivano questo Paese con lo sprezzante termine di "Il malato d'Asia"). Huo riuscì dunque a restituire dignità e fiducia al popolo cinese. Significativa la parabola umana di questo personaggio che, da bambino gracile ed affetto da asma, tempra il suo corpo fino a diventare invincibile. Ma il suo percorso umano subìsce ad un certo punto una battuta d'arresto che lo induce a riflettere, e gli fa acquisire consapevolezza circa la VERA essenza delle arti marziali, le quali non sono soltanto l'orgoglio cieco e l'arroganza del vincitore sul vinto ma, soprattutto, il RISPETTO nei confronti dell'avversario. Eloquenti sono in questo senso i due combattimenti piu' spettacolari del film: quello che oppone a Huo un potente atleta inglese (impersonato dal gigantesco campione di wrestling Nathan Jones), e quello finale che lo vede gareggiare col rivale giapponese: entrambe le sfide si concludono all'insegna del riconoscimento del valore dell'avversario.
Jet Li non è certo un leggendario eroe popolare come Huo, ma e' comunque riuscito ad entrare nell'Olimpo delle star del Cinema.
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