Regia di Glen Morgan vedi scheda film
Black Christmas - Un Natale rosso sangue di Bob Clark (morto il 4 aprile scorso) è il vero progenitore dello slasher, ben tre anni prima dell'Halloween carpenteriano. E rimane ancora oggi un grande film. Il remake incestuoso adattato per la bisogna da Glen Morgan (abbonato evidentemente ai lifting: suo anche Willard il paranoico) non gli è neanche lontanamente parente; non ha un briciolo di quella suspense, dell'intelligenza con cui Clark usava e al contempo grattava il genere, delle sospensioni e dei vuoti che lo rendevano così efficace e per alcuni versi "nuovo". Questo Natale nero è un prodotto della Dimension, ergo. Però, suvvia, vediamo di non fare troppo gli schizzinosi. Rispetto a molte chiaviche odierne, fa addirittura una certa qual figura elegante: è svelto, poco buzzurro (diversamente per esempio da un altro rifacimento recente, The Hitcher, altamente buzzurro), con un paio di omicidi ben orchestrati (perlomeno nella versione non censurata, tra occhi cavati, teste mozzate e "ghiaccioli" nella testa), senza chiasso né velleità teorico-autoriali. E c'è anche "ajkovskij"! Certo, è tutto derivativo e di riporto, e la scelta di fare del killer Billy una specie di Hulk dalla pelle gialla è oltremodo demente; bisogna poi sopportare alcune cretinate di sceneggiatura. Ma, credete, in giro siamo obbligati a sopportare ben di peggio.
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