Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
Ho appreso da poco della morte prematura di Guillame Depardieu e dopo aver visto questo film non posso far altro che dolermene ancor di piu'.Qui è splendido aiutato da un Rivette brillante e allo stesso tempo di un classicismo senza tempo .Nonostante la messa in scena sia austera per quanto rigorosa Rivette scrive una pagina importante nel genere del melodramma.Nulla di eclatante,non cerca la commozione(la trama puo'anche ricordare quella di melodrammi lacrimevoli italiani quali I figli di nessuno e L'angelo bianco),cerca di descrivere al meglio il tormento fisico e psichico che avvolge inesorabile i due amanti qui protagonisti.Difficilmente sono stati messi in scena personaggi piu'dolenti di questi,poche volte il dolore è stato cosi'intimo eppure cosi'lacerante,poche volte gli attori sono stati cosi'funzionali ai personaggi che recitano.E anche la menomazione fisica di Guillame diventa mezzo per raffigurare visivamente il tormento del personaggio .Il film è quasi del tutto girato in interni,i dialoghi occupano costantemente la scena ma non risultano mai noiosi anzi appassionano per forza e mentre la Balibar ha un modo di recitare piu'teatraleggiante,Depardieu è molto piu'trattenuto,con lo sguardo fisso a cercare qualcosa che non sapremo mai,con innumerevoli sfumature che ci fanno apprezzare ancor di piu'questo splendido attore e ci fanno ancora una volta maledire il fato per tanta crudelta'avverso un uomo.Comunque sia è uno splendido modo per ricordarlo....
non male
il tempo sta passando anche per l'immarcescibile Michel
una prova misurata,contrassegnata dal tormento
recitazione teatraleggiante ma non meno efficace....
film di un classicismo senza tempo,uno dei suoi migliori
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