Il generale Armand de Montriveau arriva su un'isola spagnola per ristabilire l'autorità di Ferdinando VII. Qui, in un monastero, scopre che la donna di cui era follemente innamorato e che cerca da cinque anni ha preso i voti. Suor Teresa è in realtà Antoinette de Navarreins, moglie del duca di Langeais, un tempo amante della bella vita.
Note
Un film esemplare, un testo da studiare per come è portata alle estreme conseguenze la relazione quasi intima tra libro e linguaggio cinematografico. Splendidi gli attori, in particolare Guillaume Depardieu, menomato nel fisico (gli hanno amputato una gamba dopo un tremendo incidente di moto). Coproduce Ermanno Olmi.
Film elegante, raffinato, di grande maestria formale. Una volta in Italia si usava l'aggettivo "calligrafico" (non proprio in senso positivo). Ma questo quando la critica era critca e i recensori erano uomini di cultura.
Polpettone in salsa francese dell'epoca della restaurazione trasposto in un altrettanto polpettone in salsa francese in formato cinematrografico. Troppa psicologia, troppe parole, troppe prove, troppa stasi.
Riflessione raffinata senza false leziosità, ma anzi appassionata sotto pelle, tesa, da un lato, nel dominio contrastato della passione, svelata da dialoghi accattivanti, e che viene, dall'altro, stritolata dall'orgoglio. 8 1/2
Film dai due volti: ad una prima parte verbosa e, francamente, tirata per le lunghe, corrisponde una seconda parte ben più appassionante, che ricorda nelle atmosfere e nella tematica dell'amour fou, alcune pellicole di Truffaut, come ad esempio 'Adele H' oppure 'La signora della porta accanto'.
Grande lo sfortunato Depardieu, in un'interpretazione che ricorda per intensità il… leggi tutto
Monsieur Cinéma. Così, da una ventina d’anni, la critica francese aveva cominciato a chiamare Michel Piccoli. Signor Cinema, certo, ma mi prendo la libertà di completare l’appellativo…
E' scomparso ieri, a 87 anni, il regista francese Jacques Rivette e mi sembrava doveroso dedicargli una playlist. Per quanto meno noto e celebrato di Truffaut, Godard, Rohmer o Resnais, Rivette era comunque noto ai…
Ormai prossimo all'ottantina, Rivette si concede un lusso 'letterario', una divagazione cinematografica nel romanzo, con questa Duchessa di Langeais proveniente dall'omonimo testo di Balzac. La riduzione in sceneggiatura è opera, oltre che del regista, del solito team a quattro mani formato da Pascal Bonitzer e Christine Laurent; la sensazione principale che coglie lo spettatore è…
Si tratta di un film che è decisamente lontano dal nostro tempo fatto di veline, gossip, "amori" da copertina. Bisogna immergersi nel romanticismo ottocentesco e guardando il film si capisce come il mondo sia cambiato, ahimè. Una storia d'amore folle dove non ci si scambia neanche un bacio per una serie di ragioni prima di etichetta, da una parte, poi di orgoglio dall'altra. A…
Storia di un lungo “duello” amoroso tra un conte (un generale, zoppo per varie vicende aventurose) e una duchessa, nel primo Ottocento. Schermaglie in tutto il film (lunghetto e non per tutti), tra lui che la vorrebbe e lei che non si concede; poi lui si rompe ed è lei che va fuori di testa. Molte parole, molti discorsi, molta educazione, anche (altri tempi, in cui se eri…
Film dai due volti: ad una prima parte verbosa e, francamente, tirata per le lunghe, corrisponde una seconda parte ben più appassionante, che ricorda nelle atmosfere e nella tematica dell'amour fou, alcune pellicole di Truffaut, come ad esempio 'Adele H' oppure 'La signora della porta accanto'.
Grande lo sfortunato Depardieu, in un'interpretazione che ricorda per intensità il…
Ho appreso da poco della morte prematura di Guillame Depardieu e dopo aver visto questo film non posso far altro che dolermene ancor di piu'.Qui è splendido aiutato da un Rivette brillante e allo stesso tempo di un classicismo senza tempo .Nonostante la messa in scena sia austera per quanto rigorosa Rivette scrive una pagina importante nel genere del melodramma.Nulla di eclatante,non cerca la…
Illuminazioni improvvise per magici incontri di personaggi e artisti, umani concentrati di fascino, talento (o genio), aura persino, ai quali la sottoscritta ha reagito - e reagisce - molto vivacemente. Alla memoria di…
Un film fatto di lunghi silenzi girato quasi tutto in interni. Una regia molto accurata ma legata ad uno stile un po' demodè (pseudo Nouvelle Vague?) Curioso, raffinato e delicato, eppure non riuscito. A me, a differenza però dei miei compagni di cinema, non è dispiaciuto.
Inizio matarazziano. Donna sbrindellata dalla passione e dalla delusione si fa suora e si rinchiude in un convento. L'amante la trova e progetta di trascinarla fuori, per ripartire da zero. Solo che non sono "figli di nessuno", anzi. Lui è un generale dell'armata francese, eroe della Restaurazione nonché parente di Bonaparte; lei è una nobildonna parigina, duchessa di Langeais. Il loro…
Che armonia,che delicatezza e che stile verrebbe da dire.Il film di Rivette e'cosi sobrio,raffinato,elegante che provoca meraviglia.La storia d'amore tra il generale e la duchessa sullo sfondo dell epoca Napoleonica e' un'analisi chiara e spietata di una societa'ipocrita e perbenista,ma anche un esame approfondito nelle dinamiche dell'amour fou,desiderato,represso,idealizzato.E'l' amore che…
Esperimento molto riuscito di trasposizione letteraria, "La duchessa di Langeais" e' un film solo apparentemente statico, perche' giocato in prevalenza in interni: in realta' e' continuo e movimentato il flusso delle emozioni e delle parole, che veicolano profondissime sensazioni e sentimenti. L'amore puo' essere anche crudelta', dolore e disperazione, quando lo si prende troppo alla leggera o…
Vedere questo film ha suscitato in me la stessa profonda meraviglia e la stessa quieta felicità che si provano ascoltando un pezzo come il Largo di Haendel: lo stupore per una bellezza e una semplicità sublimi.
Non meritava davvero l'uscita a fine stagione questa piccola "perla" d'autore. In primo luogo, perchè dimostra come il miglior cinema francese in circolazione esca ancora dalle mani dei grandi "vecchi" della 'Nouvelle Vague' (Resnais ci aveva stupito giusto qualche mese fa, Rohmer ci stupirà, probabilmente, a breve), ma soprattutto perchè è una superba, raffinatissima lezione di regia (che…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (3) vedi tutti
Film elegante, raffinato, di grande maestria formale. Una volta in Italia si usava l'aggettivo "calligrafico" (non proprio in senso positivo). Ma questo quando la critica era critca e i recensori erano uomini di cultura.
commento di fornaroloPolpettone in salsa francese dell'epoca della restaurazione trasposto in un altrettanto polpettone in salsa francese in formato cinematrografico. Troppa psicologia, troppe parole, troppe prove, troppa stasi.
commento di sillabaRiflessione raffinata senza false leziosità, ma anzi appassionata sotto pelle, tesa, da un lato, nel dominio contrastato della passione, svelata da dialoghi accattivanti, e che viene, dall'altro, stritolata dall'orgoglio. 8 1/2
commento di kotrab