Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
François il contrabbandiere fugge all'estero per fare calmare le acque. Dopo un po' di tempo è pronto per il ritorno, ma l'accoglienza da parte del nuovo boss sarà per lui fredda. Non lo aiuterà soprattutto il fatto di intendersela con la figlia del boss.
Melodramma di poche idee e altrettanti mezzi, con morale tragica immancabile, ambientato nel mondo sotterraneo della criminalità organizzata. Si tratta dell'esordio dietro la macchina da presa di Gianfranco Parolini, futuro mestierante di accettabile livello che si barcamenerà fra peplum, spy stories e spaghetti western, principalmente. Dal racconto di Luciana Peverelli Il bacio dell'aurora, la sceneggiatura del regista e di Umberto Fioravanti - accreditato nei titoli di testa anche per i dialoghi, nonchè come aiuto regista - non sembra toccare particolarmente le corde di Parolini, che si limita a portare a termine il suo compitino senza conferirgli più di tanto pathos; il cast a disposizione è di secondo piano, ma non disprezzabile: Roberto Mauri (che avrà una carriera come regista di serie B e C), Doris Duranti, Paola Borboni, Roberto Risso, Vira Silenti, Luigi Tosi occupano i ruoli centrali della storia. Nello stesso 1953 Parolini usciva anche con Il bacio dell'aurora, i cui interpreti sono pressochè gli stessi, dopodichè per otto anni si dedicherà ad altre attività nel cinema (attore, assistente alla regia, sceneggiatore) e tornerà a dirigere un suo lavoro nel 1961 con Sansone. 2,5/10.
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