Regia di Lodovico Gasparini vedi scheda film
Uno dei primi scricchiolii (anche) cinematografici che ha portato alla attuale deriva mediatica (e non solo) del berlusconismo contemporaneo. Se oggi la massima ispirazione cinematografica di molti italiani è vedere il cosiddetto “cinepanettone” oppure se lo zapping ci porta ad assistere a film per la tv griffati Pingitore, tutto, o quasi, deriva da Vastano, Greggio, Braschi, Messaggio, Faletti e Pistarino e da ciò che hanno rappresentato. Molti di questi, esclusi il migliore scrittore d’Italia (dicono) e il re del preserale, fanno parte di questo filmaccio che, a rivederlo dopo qualche anno, mette un po’ di nostalgia, ma anche tanta tristezza: allestimenti arrangiati, cartoni delle pizze riciclati da un noto fast food americano, situazioni scontatissime e comparsate ad hoc (Riccardo Rossi, Anna Galiena).
Il povero Lodovico Gasperini, regista nato con la tv commerciale, tutto ciò lo mette su quasi inconsapevolmente. Svolge il suo modesto compitino con l’unico unico input rappresentato dall’utilizzo dei suddetti personaggi del “Drive in”, contestualizzandoli in situazioni quanto più possibile credibili. Il finale è un penoso ed arrabattato tentativo di fornire delle scene corali ad un film che è un accozzaglia di baggianate senza ritegno, ma che in quell’epoca, e purtroppo anche per l’Italia di oggi, hanno avuto una importanza basilare.
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