Regia di Tomm Coker vedi scheda film
Due sorelle, un gruppo di pseudofilosofi necrofili, i sotterranei di Parigi: ecco gli ingredienti di quello che a me più che un horror è sembrato un piatto thriller psicologico.
Il richiamo al mito del Minotauro è ovvio: il labirinto, il mostro che lo abita e che miete vittime. Nel film lo si chiama impropriamente Anticristo, andando a fare un polpettone di miti religiosi e pagani circa la figura mostruosa. Ma il vero mostro siamo noi: il nostro inconscio, la mente pulsante, le paure che ci dominano. E usando questa chiave di lettura forse, ma, sottolineo, forse, riusciremo a salvare nel finale un film che, fotografia a parte, ci intrattiene solo con le nevrastenie di Victoria, rimasta intrappolata nelle claustrofobiche fosse comuni che infestano Parigi.
Anche in questo caso la mancanza di sonno e la curiosità di vedere Pink recitare mi hanno convinta a soffermarmi su questa pellicola: Pink per fortuna recita solo in alcune scene, pietosamente fra l'altro; il film incuriosisce ma tende a involversi, come se mancassero spunti per far salire la tensione. Salvo solo il finale, perché è meno scontato di quanto non mi sarei aspettata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta