Regia di Tomm Coker vedi scheda film
A proposito di chiaviche. E belle pesanti, pure. A confronto di un film simile, Black Christmas sembra un capolavoro. Se non lo si vede, non si può immaginare che pena sia questo Catacombs. Che fa gironzolare con la fantasia nei sotterranei di Parigi, dove si organizzano rave party e si muore (ma solo per scherzo), e che in verità è girato negli studi di Bucarest: agevolazioni finanziarie della comunità europea, sapete. Ma la fantasia di un tale orrore è esclusivamente ignorante, turistica, egemone, colonialistica, razzista, gretta, reazionaria, burina, anacronistica, isterica, lagnosa. Tutte qualità meravigliose che si ritrovano nella protagonista, una delle più grandi sceme nevrotiche che abbiano cavalcato il cinema di genere recente di qua e di là dall'oceano. E la svolta finale (ne fa le spese tra gli altri la povera Pink) non serve a niente; anzi, sì, serve a rendere il tutto anche giustizialista (forse involontario, ma non importa), e ce n'era davvero bisogno. Ti credo che a vedere immondizia come Catacombs, buona parte della critica continui a pensare all'horror come a un filone bastardo e negletto, come darle torto? Il fan prenda nota: il sangue scarseggia e il doppiaggio fa schifo; in compenso, ci sono tanti scatti visivo-sonori.
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