Regia di André Téchiné vedi scheda film
E' decisamente un gran bel film da ogni punto di vista: da quello strutturale a quello puramente figurativo. Ha una sceneggiatura degna di un Wilder/I.A.L. Diamond. Quello che mi piace è il fatto che, finalmente, si parli di omosessualità come qualcosa che s'incrocia con l'eterosessualità più di quanto s'immagina. Non come un mondo a parte (che brutta abitudine quella di dividere l'umanità in 'mondi' che sarebbero categorie ancora più rigidamente blindate). L'onestà intelletuale di Techiné si riconosce nelle scene sesso. Per entrambi gli orientamenti il trattamento è uguale. Non vediamo come in 'Plata Quemada' una scopata eterosessuale quasi pornografica mentre le uniche manifestazioni di affettività omosessuale sono ridotte a leccate di ferite sanguinolente, con un afflato martirologico proprio della cultura cattolica. Utile un confronto con un prodotto made in USA come 'Philadelphia' che a me piace, ma non raggiunge la bellezza di questo film. Dal confronto si riesce a focalizzare meglio quanto gli americani indugino sull'espediente sentimentalistico per agganciare lo spettatore (lo fa anche Eastwood senza colpo ferire) e si mantengano sempre come equilibristi sul filo del politicamente corretto, ossia borghese/puritano. E poi hanno la mania di lanciare messaggi edificanti e socio-pedagogici. Non a caso spuntano predicatori come i funghi. (Eastwood è un caso di predicatore di poche parole. In 'Gran Torino' muore crocifisso e ha continui battibecchi con i preti. Il giudizio di anarchia è starato. Non lo fa apposta è che gli americani sono fatti così. Si sentono sempre in dovere di dire all'altro come è giusto comportarsi e si prodigano in discorsi logorroici nevrotici ed estenuanti. Per loro la parola è più importante dell'immagine) Anche gli attori etero restano nel recinto. E' la sceneggiatura che si piega al loro senso del pudore. Questo non è arte del recitare, piuttosto è diventata una professione impigatizia ben remunerata , come può essere un ingegnere, un archtetto (un tempo gli attori erano considerati poco di buono. Oggi sono aristocratici). Techiné invece è sempre lucido e tagliente come una lama. L'America (USA) sarà anche una nazione giovane, cronologicamente, ma è 'il vecchio continente' ad avere lo spirito più giovane; ad avere un punto di vista più disinibito, più esplorativo, più anticonformista sulle cose del mondo. Questo film non parla né dell'omosesualità, né dell'Aids ma discretamente, senza pedanteria, con uno spirito molto leggero fa un discorso ontologico. Parla dell'esserci in senso quasi Heideggeriano. Parla della funzione del narrare come testimonianza, non per farci i predicozzi socio-politici. E parla dell'Amore come unica verità del nostro vivere. Panta rei. E noi siamo solo di passaggio.
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