1984: Manu arriva a Parigi, e insieme alla sorella Julie va a vivere in una squallida stanza d'albergo. Diventa amico di Adrien, un ricco medico cinquantenne che, durante una gita in barca, gli presenta Sarah e Mehdi, una giovane coppia che ha da poco avuto un bambino. Inizia un'inaspettata storia d'amore: ma la diffusione dell'Aids e l'improvvisa attenzione dei mass media nei confronti del morbo sconvolgono la vita di ognuno...
Note
Téchiné fa un film d'azione con le parole e un dramma sull'insensatezza di ogni schema. Le ideologie tradizionalistiche sono un cancro così come l'Aids, e non si salva nessuno. E tutti diventano testimoni di un collasso.
Ancora la tragedia dell'AIDS che Téchiné affronta con passione viscerale e competenza. Realizza così da par suo un'opera appassionata e viscerale che ha una consistenza dolorosa quasi insostenibile.
E'un bel film, di ottimi attori e vivaci dialoghi.Un film sull'amicizia che si fortifica nel dramma(come in Ozpetek, come in Almodovar). E questa volta il dramma è sociale e oscuro e si chiama AIDS.
Una scrittrice di favole e neo mamma, suo marito poliziotto, un medico omosessuale, un giovane marchettaro e sua sorella cantante lirica negli anni 1984-85, quando si diffonde l’Aids e la relativa psicosi. Può essere considerato la risposta europea a Philadelphia, per le sue ambizioni di affresco sociale attraverso una storia esemplare: diviso in tre parti (I bei giorni, La guerra,… leggi tutto
Insipido film sulla prima diffusione dell’AIDS, in cui il tono spregiudicato della nouvelle vague si disperde nella asetticità del registro televisivo. I dialoghi mostrano, per lo più, la dialettica forzata di un talk show: tanto accanimento narrativo e argomentativo e poca spontaneità emotiva. Questa, che pure è la storia di una malattia mortale, è… leggi tutto
Dopo Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004), istintivamente e senza prendermi troppo tempo per pensarci, ho subito indicato Elio Germano, classe… segue
2017
2017
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 4 voti
Mi sarei aspettata di trovare una taglist su questo tema, ma vedo che non è così. E allora, visto che casualmente nei giorni scorsi ho visto alcuni film che calzano a pennello, ho pensato di creare una…
Per Gautama l'incontro con la malattia - al pari di quello con la vecchiaia e la morte - fu decisivo per la comprensione dell'esistenza della sofferenza dell'umanità. Anche per il cinema, spesso, le cose van così e…
Parigi, 1984-1985. Sarah (Beart) è una mamma pentita che trascura il figlio neonato, ricca, scrive favole per bambini ed è sposata con Mehdi (Bouajila), capo della buoncostume. Quest'ultimo inizia una storia clandestina con il giovanissimo Manu (Libéreau), che ha conosciuto tramite un comune amico, un medico omosessuale dai modi assai distinti (Blanc). Quando Manu…
Non rifletto solo oggi... ci penso ogni qualvolta che il mio ricordo corre a Laura e al suo bimbo, morti cinque anni fa perché vittime di un sistema sanitario da incubo... Ci penso ogni qualvolta che il mio…
Una scrittrice di favole e neo mamma, suo marito poliziotto, un medico omosessuale, un giovane marchettaro e sua sorella cantante lirica negli anni 1984-85, quando si diffonde l’Aids e la relativa psicosi. Può essere considerato la risposta europea a Philadelphia, per le sue ambizioni di affresco sociale attraverso una storia esemplare: diviso in tre parti (I bei giorni, La guerra,…
LA COLPA DI NON AVERE COLPE
È nato un mostro, si chiama AIDS. Una donna e tre uomini variamante intrecciati sentimentalmente e sessualmente affrontano la nuova peste. Téchiné ha optato per un ottica privata che però non prevede nessuno slancio empatico verso i personaggi. Al suo stile vecchiotto che raffredda senza apparire per questo più lucido avrei…
Insipido film sulla prima diffusione dell’AIDS, in cui il tono spregiudicato della nouvelle vague si disperde nella asetticità del registro televisivo. I dialoghi mostrano, per lo più, la dialettica forzata di un talk show: tanto accanimento narrativo e argomentativo e poca spontaneità emotiva. Questa, che pure è la storia di una malattia mortale, è…
E' decisamente un gran bel film da ogni punto di vista: da quello strutturale a quello puramente figurativo. Ha una sceneggiatura degna di un Wilder/I.A.L. Diamond. Quello che mi piace è il fatto che, finalmente, si parli di omosessualità come qualcosa che s'incrocia con l'eterosessualità più di quanto s'immagina. Non come un mondo a parte (che brutta abitudine…
Siamo ai tempi della fine della vera libertà sessuale e cioè agli inizi dell'AIDS, il regista tratta l'omosessualità in maniera diversa da come lo aveva già fatto in Niente Baci sulla Bocca, qui c'è un apertura completa verso questo atteggiamento sessuale che non vuole discriminazioni ed infatti le interpretazioni non sono affatto legate a stereotipi da…
Un film di notevole lucidità emotiva, asciutto, sincero, maturo, perfettamente bilanciato tra dramma e commedia, tra luce solare e buio, natura e città, dove gli intrecci si svolgono con una fluidità naturale dominata con grande discrezione dalla costruzione formale. 8
Pellicola appartenente ad un vero e proprio filone, vale a dire l'esplosione dell'epidemia dell'AIDS e le sue tragiche conseguenze sulle persone colpite; Téchiné evita le trappole a cui un soggetto del genere poteva prestarsi e, grazie ad una bella sceneggiatura da lui stesso scritta e ad un quintetto di attori magistrali - su tutti, a mio avviso Michel Blanc - dirige un grande film. Da…
suddiviso in tre capitoli, i giorni felici-la guerra-il ritorno dell'estate, il film di techine corre veloce, raccontato dalla voce di emmanuelle beart che ci legge il suo libro come testimone di anni che hanno lasciato il segno. ci racconta delle persone a lei più care e di altri che lo sono diventati per riflesso. di un amico medico e del suo manu, conosciuto battendo il parco la sera. di suo…
Dedicato a tutti quelli che pensano che lo scopo della vita sia procreare la specie, che l'omosessualità è una malattia che va curata, che l'amore omosessuale è per definizione "impuro" e contronatura, che…
I testimoni ovvero parafrasando Garcia Marquez l'amore ai tempi della peste del Ventesimo secolo.Io adoro il cinema francese e adoro questo tipo di cinema anche se Techiné in qualche film non mi aveva convinto del tutto.Ma qui si parla di tante cose con una grazia leggiadra,una leggerezza che forse l'autore prima aveva solo sfiorato,si parla d'amore ma soprattutto d'amicizia e di come possa…
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Commenti (3) vedi tutti
Ancora la tragedia dell'AIDS che Téchiné affronta con passione viscerale e competenza. Realizza così da par suo un'opera appassionata e viscerale che ha una consistenza dolorosa quasi insostenibile.
commento di (spopola) 1726792Un gran film. Temi delicati, affontati soffrendo e reagendo. Da vedere assolutamente.
commento di ederaE'un bel film, di ottimi attori e vivaci dialoghi.Un film sull'amicizia che si fortifica nel dramma(come in Ozpetek, come in Almodovar). E questa volta il dramma è sociale e oscuro e si chiama AIDS.
commento di revoute