Regia di Valeska Grisebach vedi scheda film
Film che mi ha fatto pensare a Bresson, ma anche ad Antonioni, prima maniera. Una storia che con il prologo dice già moltissimo. Una storia che non ha posto per complementi di sorta, è molto serrata e sta tutta addosso ai nostri protagonisti. I dialoghi scarseggiano, se non all'inzio, ma le immagini arrivano molto bene allo scopo e questo è cinema, comunque si voglia interpretare o criticare l'operazione. Manca un po' di mordente, ma la sensibilità della regista riesce molto bene ad essre tramessa. Il percorso romantico dell'amore, drammaticamente inteso, è già tutto sull'inzio, dove a Markus gli si presenta l'utilità di aver salvato una delle due persone che hanno tentato il suicidio, infondo avevano scelto di morire insieme...!
Ed il paragone con la storia di Romeo e Giulietta, citata da Ella è assoltutamente calzante: Giulietta fa finta di morire, ma questo induce al suicidio Romeo, e Giulietta a sua volta deciderà di morire avendo compreso che il suo gesto ha indirizzato la cosa in una certa maniera. La realtà è più complessa della letteratura o del teatro, il dramma mal si completa ed il romanticismo dell'atto è sempre compromesso da motivi contingenti: tentativo di uccidere Rose, non andato a termine e quindi con i suoi strascichi deleteri; tentativo di suicidio, anche questo non fruttuoso, che lascerà al nostro protagonista il dilemma della scelta. Insomma un film aperto al confronto con il nostro giudizio, che non sentenzia mai e che non apre mai al melodramma incombente, ma lascia tutta ai gesti dei nostri protagonisti che ci comunicano il loro male di essere. Quello che mi è piaciuto meno è il finale raccontanto e, volutamente storipiato, dai ragazzetti.. poteva essere un'idea , ma sceneggiata e distribuita in altra maniera. Comunque un bel debutto nel lungometraggio di questa, emergente e piena di idee, regista.
Ottima la scelta di attori non profesionisti, che rendono reale il pensiero della regista.
Markus vive la sua routine matrimoniale con serenità fino a quando non incontra Rose, che mette un punto interrogativo sulla sua situazione sentimentale e sessuale.
La madre, piccolo ruolo di complemento
Markus, ottimo volto, che esprime senza dare in escandescenze
Rose, la donna che crea, involontariamente, il problema, faccia scarna non bellissima ed un po' troppo fissa nell'espressività
Ella, la moglie fragile innamorata che sa cambiare benissimo il suo atteggiamento, quasi inaspettatamente, visto che non è una professionista
Buon esordio nel lungometraggio, con qualche accortezza di più si può arrivare anche a fare cose eccellenti
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