Regia di Valeska Grisebach vedi scheda film
Il titolo originale di questo film è Sehnsucht. Una parola che in tedesco può significare sia desiderio che languore e che la regista Valeska Griesebach interpreta come “l’espressione di qualcosa di grande, nell’ordine di una forza positiva, creatrice, che alle volte ci mette di fronte ai nostri limiti e a ciò che è affine al sentimento della perdita.”
La storia è quella di una coppia sposata di trentenni che vivono in un paese vicino a Berlino. I due si amano sin da quando erano bambini e sono inseparabili. Lui lavora come fabbro e fa parte di un gruppo di pompieri volontari. Lei lavora a servizio e canta nel coro della cittadina. Un giorno l’uomo parte per un viaggio di formazione con i pompieri in un’altra città. Dopo una notte di bevute, il mattino successivo si risveglia nell’appartamento di una sconosciuta e non ricorda più nulla. Cercando di capire cosa sia successo, inizia con questa donna una storia di grande passione. Tutto questo, però, non cambia affatto l’amore che prova per sua moglie.
La regista lavora sui sentimenti e sulla loro rappresentazione. Costruisce un incastro di stati d’animo e movimenti interiori, cercando di trasformare in immagini il romanticismo che dovrebbe muovere i suoi personaggi. Sentimenti talmente ineffabili e profondi, come l’amore e il senso della perdita, che difficilmente, se non si ha la giusta sensibilità e soprattutto l’adeguata capacità registica, possono essere trasmessi allo spettatore. Ed è proprio quanto accade in questa pellicola. Tutte le emozioni rimangono come congelate sullo schermo ad uso e consumo dei personaggi. Attraverso uno stile sobrio e distaccato che iscrive il film nel quotidiano la regista non riesce a cogliere le vere sfumature dell’anima e quelle erotiche dei corpi dei suoi protagonisti. Si crea quindi una resistenza tra il voluto realismo delle immagini e le componenti melodrammatiche della storia narrata, un meccanismo che sebbene la regista usi per controllare le passioni all’interno della sua struttura narrativa alla fine ha l’effetto di frenarle del tutto queste emozioni senza mai dare allo spettatore la possibilità di farle sue.
Dice Valeska Griesebach – “Ogni individuo è l’eroe melodrammatico della propria vita.” Ma non è detto che ogni vita sia così melodrammatica da poter essere raccontata in un film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta