Regia di Danny Pang, Oxide Pang Chun vedi scheda film
I fratelli hongkonghesi globalizzati Pang continuano ad alternare produzioni locali con incursioni americane. Finché ci sarà gente che gli darà i soldi (qui la colpa è dell'ormai andato di testa Sam Raimi), non ce li leveremo mai dalle scatole. Che brutti tempi. Possibile che questi due cialtroni debbano rappresentare una garanzia internazionale di qualità anemica ma di richiamo, artigiani venduti al mercato e spacciati per autori in grado, se non di salvare il genere, perlomeno di renderlo ancora appetibile? In The Messengers c'è una famiglia a pezzi di Chicago che si rifugia in una casa isolata nella campagna del Nord Dakota. Che fu teatro di orrori: i quali ovviamente col cavolo che si danno per morti. Ogni singola immagine, ogni frammento immaginifico, ogni secondo sono di riporto, ma con un menefreghismo tale da lasciare interdetti. In tutti gli angoli c'è un colpo sonoro e uno spavento in dolby stereo. Ma non c'è da preoccuparsi, perché la famigliola sconfiggerà il male, e tornerà sorridente. L'appassionato prenda nota: tra corvi cattivi e cantine melmose, il sangue purtroppo scarseggia, ed è castrato perfino il divertimento di vedere simili personaggi trucidati nel peggiore dei modi.
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