Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Un esploratore tedesco in Egitto visita una tomba sulla quale aleggiano strane superstizioni; qui trova rinchiusa una ragazza, che porta via con sé. Ma un sacerdote del posto segue la coppia fino in Germania, disposto a tutto pur di recuperare la ragazza.
Gli occhi della mummia è un titolo noto essenzialmente per essere la prima collaborazione fra il regista Ernst Lubitsch e la protagonista Pola Negri, che darà vita a un sodalizio artistico intenso e proficuo grazie al quale troveranno entrambi, nel giro di qualche anno, fortuna a Hollywood. In realtà però la pellicola di per sé non rappresenta alcunchè di eccezionale; il ritmo è valido e gli interpreti altrettanto apprezzabili (fra gli altri: Emil Jannings, Harry Liedtke, Max Laurence), ma la sceneggiatura firmata da Hanns Kraly – assiduo collaboratore di Lubitsch in questi anni – ed Emil Rameau non offre grandi colpi di scena o trovate memorabili, chiudendosi peraltro in una maniera piuttosto tragica e non tanto nelle corde del regista. Nei fervidi anni del cinema muto il regista tedesco non aveva problemi a licenziare anche 8 pellicole all’anno, come accadde effettivamente nel 1918; non sorprende quindi che la qualità media non fosse sempre all’altezza della fama del cineasta. 4/10.
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