Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Maurizio Merli è come sempre ingessato senza fratture nei panni del commissario Betti e per fortuna è doppiato da Pino Locchi che almeno da un po di spessore al suo personaggio alle prese con la ricerca spasmodica di una cricca di rapitori di bambini affiliati ad un mafioso sofisticato con il volto di John Saxon che reciterà anche sopra le righe ma sembra Brando se messo a confronto con l'attore nostrano dotato di tre espressioni in repertorio: imbronciato incazzato, imbronciato sorridente, imbronciato meditante.
L'azione si svolge fra Torino e Genova, le cose migliori sono gli inseguimenti storici con le Lancia Fulvia e le Fiat 128 debitrici del classico "The French Connection" e montate come il Dio del volante vuole ma come sempre sono raccordi di una trama cervellotica e spesso inverosimile che porta addirittura Betti ad essere incarcerato alla velocità della luce perchè ha fatto secco un tossico armato e capirai con sto sistema giudiziario tartaruga che abbiamo vedrai che il primo che va in galera fra 1000 manigoldi è il commissario.
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