Regia di Marino Girolami vedi scheda film
In piena "Italploitation",con una serie B che all'epoca era una vera e propria risorsa per gli esercenti,soprattutto nelle seconde e terze visioni,si sprecavano i titoli con città in veste violenta,e quindi c'era da aspettarsi anche il coinvolgimento dell'intero Paese,perchè il commissario Betti questa volta spazia tra Torino,Milano e Genova per dare filo da torcere a delinquenza varia,il cui apice è un clan di marsigliesi che ha nel freddo John Saxon un rampante nuovo boss.Alla regia c'è Marino Girolami,che coglierà più avanti uno dei successi più inversamente proporzionali alla reale qualità del film con "Pierino contro tutti",che senza arrivare ai livelli dei vari Stelvio Massi,Umberto Lenzi e Enzo G.Castellari,se la cava con inseguimenti condotti con perizia e dosando discretamente azione e inverosimiglianze:è vero che il baffuto uomo di legge agisce con troppa disinvoltura fuori giurisdizione,ma son quisquilie nell'ambito della caccia spietata a rapitori,assassini e gentaglia assortita. Tra l'altro,il finale amaro a sorpresa migliora anche l'impressione che si possa avere della pellicola,la quale,al di là di normali perplessità dello spettatore medio,fa onesta il proprio mestiere di intrattenimento d'azione tentando anche di dare una parvenza di concatenazioni logiche alla guerra tra Betti e la manovalanza della Mala che si ritrova puntualmente contro.Agile al solito Merli,spocchioso quanto basta Saxon,il migliore in campo è il commissario stanco del mestiere Raymond Pellegrin.
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