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Ti va di pagare?

Regia di Pierre Salvadori vedi scheda film

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La recensione su Ti va di pagare?

di leporello
7 stelle

   Immersi ognuno a suo modo nel lusso sfrenato e strafottente della Costa Azzurra, Irène (Audrey Tautou)  e Jean (Gad Elmaleh) sono rispettivamente: lei una spregiudicata cacciatrice di dote che batte (in senso lato) i sentieri della fascia agée dove le prede sono evidentemente più deboli e grasse, e dunque più facili da catturare; e lui un timido barman zelante e squattrinato, preda a sua volta dei capricci della ricca clientela e dei loro cagnolini annoiati e ben pettinati. Per via di un malinteso, del quale Jean, colpito come un fulmine dal fascino della ragazza, non è del tutto incolpevole, Irène, durante un fine serata deserto in cui è andata deserta anche la sua caccia alla volpe, scambia il barman per un ricco cliente dell’hotel, adescandolo di par suo, salvo accorgersi giusto il mattino seguente di aver preso il pesce sbagliato.

    Con lei prontamente in fuga, scatta l’inseguimento del già innamoratissimo Jean che ingaggia con lei una lotta evidentemente impari dove inizialmente, per riuscire a reggere il “ritmo” imposto della sua bella, il giovane barista deve dar fondo a tutti i suoi risparmi per sperare poi in  qualche ignota fortuna.


    Con quell’abile fantasia birichina che il regista Pierre Salvadori saprà replicare (nonché notevolmente migliorare nello sviluppo degli intrecci) quattro anni dopo con “Beautiful Lies” (“De vrais mensonges” - 2010), la fortuna troverà il modo di aiutare l’audace giovanotto, nel frattempo scopertosi scaltro e furbo, nonché piacente e seduttivo, pronto a tuffarsi anche lui nel mare di soldi che bagna le coste francesi, questa volta (ma solo per amore, e solo per un attimo) non da misera sardina, ma da raro pesciolone pregiato, destinato a impreziosire qualche sontuosa ricetta di Haute Cuisine.
    Certo che con il faccino (ed il talento, ovviamente) di Audrey Tautou tutto viene facile per il regista francese: non per niente sceglierà di nuovo la stessa Tautou per la sua successiva commedia. Ma anche per la figura maschile Salvadori ha buon naso, andando a pescare nell’aria spaesata e ingenua di  Gad Elmaleh un ottimo controcanto per gli acuti ultrasonici della protagonista femminile.

 

   I francesi, bisogna dirlo, sono abili nelle commedie: non a caso vengono scopiazzati spesso da cinema che evidentemente hanno meno fantasia: come quello italiano (vedi il clamoroso “Benvenuti al Nord” che ai nostri connazionali è bastato rigirare la cartina di geografia economica  per farlo diventare campione di incassi qualche stagione fa), o forse, più prosaicamente da  chi semplicemente decide di investire nel cinema molto meno risorse di quanto non facciano gli iper-produttivi francesi. Fatto sta che questo piccolo “Priceless” (“Hors de Prix” in originale, titolo naturalmente imbestialito dai nostri bestiali distributori con un “Ti va di pagare?” che, da solo,  farebbe passare la voglia di vederlo) è molto simpatico, con una buona dose di ironia, una favoletta allegra che si infila sotto i tunnel alpini entrando abbigliato di spensieratezza leggera  e, senza trucchi e senza inganni,  uscendone elegantemente travestito da favola moderna, con l’immancabile lieto fine dell’ex rospo che diventa principe e relativo “Vissero per sempre felici e contenti”. Senza nulla pagare, naturalmente.

 

      Anche su mamononmamo.blogspot.it

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