Regia di David Ayer vedi scheda film
Prodotto dallo stesso Bale e opera prima per il regista, fino ad ora solo sceneggiatore. Certo le tematiche sono quelle a lui usuali.
La storia è di quelle dure, di una certa educazione sentimentale che porta inevitabilmente all'autodistruzione, quando si perde il controllo di sé stessi. Il fattore scatenante è addossato alla partecipazione nella guerra in Iraq, come prima era addossato alla guerra in Viet nam. La violenza verbale, psicologica e fisica non ha mezzi termini ed i nostri protogonisti sono in balia di questi sentimenti, anche se nel privato tendono a valori più alti, con in primus quello dell'amicizia.
Diciamo che va bene tutto lo studio psicologico dei protagonisti, che ci tiene sul filo della rasoio per tutta la durata del film, quello che non torna molto è la storia in sé stessa, che non combacia con quelli che sono i propositi.
Insomma una regia diseguale, che non riesce a giustificare ed a far limare le varie situazioni.
Jim reduce dalla guerra in Iraq è sbalestrato da fantasmi ed allucinazioni interne. Ha un rapporto profondo di amicizia con Mike, e ambedue cercano di superare qusti stati di vilolenza trovando una loro collocazione nel mondo del lavoro.
Ruolo melodrammatico e sprovevduto
Un volto un po' pappagallesco, anche se nle finale regge bene
Bella e determinata, anche se non servita bene dalla regia
Perfetto e strabordante, lo abbiamo già visto in questo tipo di personaggi, e forse sarebbe ora che che cambiasse, dato che le qualità di interprete le ha tutte
Una regia diseguale, che non riesce bene a mettere insieme le varie situazioni
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