Regia di David Ayer vedi scheda film
Ossessionato dai ricordi della guerra in Iraq, un ex commilitone cerca di vivere una vita normale: tenta di arruolarsi nella polizia di Los Angeles e di coronare il proprio sogno d’amore con la giovane partner messicana. La personalità di Jim Davies (Christian Bale) è però irrimediabilmente deviata e l’odio nato in guerra, si perpetra nella quotidianità, finendo per inficiare il rapporto con gli amici fraterni e con la stessa fidanzata.
David Ayer debutta sul grande schermo con una storia che prende spunto, mutatis mutandis, da Taxi Driver, in cui un eroe di guerra torna alla realtà debilitato da forti traumi. Il film tecnicamente è nella norma, mentre la storia in sé, pur avendo punte di originalità, per la maggior parte scopiazza a destra e a manca; in primis prende spunto dal re del taglia e cuci, quel Quentin Tarantino la cui eco risuona in molte scene (tra l’altro spesso fini a se stesse). Bale, per quanto il più famoso, è forse l’attore peggiore della combriccola, non certo aiutato da un doppiaggio sterile.
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