Regia di Stefano Incerti vedi scheda film
Film solo diligente.
Quando si affrontano temi impegnativi sui quali s' intende sensibilizzare l'opinione pubblica, lo sceneggiatore e il regista devono evitare di trasformare il film in un documentario.
L'impianto narrativo diventa fondamentale.
Un esempio significativo è "La sconosciuta" di Tornatore. In questo film il regista ha saputo scuotere le coscienza su un tema inquietante, articolando il film in sequenze narrative in cui passato e presente si incastrano magistralmente, tenendo lo spettatore col fiato sospeso.
Ne " L'uomo di vetro" ciò non accade,perchè il film, pur mostrando un serio impegno, non ha mordente.
Manca una rielaborazione, in chiave cinematografica, originale e significativa del dramma del protagonista.
Pertanto è destinato, come tanti altri film, ad essere "una cattedrale nel deserto".
Non bastano le serie intenzioni per fare un buon film, occorre talento, qui il talento non c'è, pur essendo un film meno scontato di altri sulla mafia.
Essere un regista serio e animato da buoni intenti (per quanto condivisibili) non vuol dire avere creatività.
Il film in questione è sicuramente meglio di"Complici del silenzio" , ma anche questo non decolla artisticamente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta