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L'uomo di vetro

Regia di Stefano Incerti vedi scheda film

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La recensione su L'uomo di vetro

di tafo
4 stelle

L'incertezza anagrafica del regista conferma la validità del nomen-omen latino. Il film non c'è manca di struttura, somiglia molto pericolosamente alla brutta fiction italiana. La vera pazzia per il cinema italiano è sprecare occasioni, sprecare una storia pesante, uno dei primi pentiti di mafia fatto passare per pazzo e così reso incapace di colpire l'organizzazione che ovviamente non dimenticherà il suo pentimento. Oltre alla pazzia di Vitale, non c'è nemmeno la mafia in questo film, pur essendoci le facce dei migliori caratteristi del genere. Non si riesce nemmeno a capire come la mafia riesca in questa sceneggiatura di vetro, fragile, a ingabbiare il protagonista. L'unico fatto positivo del film è che mi e venuta voglia di documentarmi sulla figura di questo pentito prima di Falcone e Borsellino, prima della mattanza dei corleonesi, pentito prima di fronte a dio e che sembra non avere paura del giudizio degli ex-colleghi.
"Mi sorprese, inoltre, che molte di quelle rivelazioni fossero del tutto conformi a quelle rese un decennio prima da Leonardo Vitale, il quale però dopo essere stato ritenuto pazzo venne assassinato una domenica di inizio dicembre del 1984."
(  F.PINOTTI, L.TESCAROLI COLLETTI SPORCHI, PAG.86)
"Quel che Vitale aveva rivelato nel 1973 è risultato utile solo nel 1984, semplicemente perchè fino ad allora  era ritenuto non attendibile. Certo si trattava di uno psicopatico, affetto verosilmente da coprofagia, ma era stato prodigo di tante informazioni vere che avrebbero meritato ben diversa considerazione. Lo stato dopo averne sfruttato le debolezze caratteriali, una volta avuta la sua confessione, l'ha rinchiuso in un manicomio dimenticandolo.( G.FALCONE COSE DI COSA NOSTRA, PAG.64 )

Sulla colonna sonora

estranea al film.

Su Stefano Incerti

rimandato

Su David Coco

buona prova anche se il film non lo supporta.

Su Anna Bonaiuto

come mamma che difende il figlio contro tutti e tutto convince.

Su Tony Sperandeo

presenza ormai obbligatoria nei film mafiosi anche se qui appare abbastanza sprecato.

Su Ninni Bruschetta

altra presenza forte anche lui si vede poco.

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