Leonardo Vitale è il primo pentito di Cosa Nostra a collaborare con la magistratura. Nel 1973 denuncia Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco e Vito Ciancimino alla polizia, ma non regge al carcere e perde la testa. Finisce così per ben dieci anni in un manicomio criminale. Ma quando sarà rilasciato la mafia, che ha lunga memoria, dimostrerà di non essersi scordata di lui.
Note
Racconto di denuncia civile tratto da una vicenda toccante, cui però non giovano né lo stile cartolinesco della fotografia, né una regia e una recitazione fatta di incontrallate scene madri, che si riducono al luogo comune dello scambio di grida. Un'occasione malamente sprecata.
Discreto film ben fotografato con un buon cast e una buona ricostruzione d'epoca.Non siamo ai livelli de I Cento Passi ma il film è godibile e non lascia insoddisfatti anche grazie alla sua stringatezza e al buon ritmo.
L'incertezza anagrafica del regista conferma la validità del nomen-omen latino. Il film non c'è manca di struttura, somiglia molto pericolosamente alla brutta fiction italiana. La vera pazzia per il cinema italiano è sprecare occasioni, sprecare una storia pesante, uno dei primi pentiti di mafia fatto passare per pazzo e così reso incapace di colpire l'organizzazione… leggi tutto
Quella di Leonardo Vitale è una delle vicende più tristi ed avvilenti dell'intera storia dell'antimafia italiana. Giovane capodecina di Cosa Nostra, con un paio di omicidi alle spalle e una buona conoscenza della struttura mafiosa, arrestato per un'imprudenza (presta l'auto ad alcuni suoi amici per un'impresa criminale), parla e fa i nomi dei mafiosi. Un po' fa il pazzo, ma molto di più ci è… leggi tutto
Un buon film sul secondo pentito di mafia italiano, Leonardo Vitale, il primo “moderno”, cioè di età repubblicana. Qualche difetto ce l’ha: talvolta è televisivo. Ma a un giudizio negativo si oppone la crudezza della resa realistica, che offre diversi brani di storia: la descrizione della sua malattia mentale, e di come è stato trattato negli anni… leggi tutto
Un buon film sul secondo pentito di mafia italiano, Leonardo Vitale, il primo “moderno”, cioè di età repubblicana. Qualche difetto ce l’ha: talvolta è televisivo. Ma a un giudizio negativo si oppone la crudezza della resa realistica, che offre diversi brani di storia: la descrizione della sua malattia mentale, e di come è stato trattato negli anni…
Quella di Leonardo Vitale è una delle vicende più tristi ed avvilenti dell'intera storia dell'antimafia italiana. Giovane capodecina di Cosa Nostra, con un paio di omicidi alle spalle e una buona conoscenza della struttura mafiosa, arrestato per un'imprudenza (presta l'auto ad alcuni suoi amici per un'impresa criminale), parla e fa i nomi dei mafiosi. Un po' fa il pazzo, ma molto di più ci è…
Stefano Incerti continua a deludere, prendendo delle strade molto più grandi delle sue possibilità e rovinando un soggetto che aveva molte prerogativa per emergere. Ma diciamo che sceneggiatura e regia sono al limite della incertezza e della competenza, ed in più abbiamo una direzione degli attori che è davvero ai limiti della sopportazione, lasciando il compito ai singoli attori, che…
Si, effettivamente il film manca di struttura. Accennata in avvio si disperde completamente nel corso della visione. Come ribadito da molti, la occasione era davvero ghiotta e se alcuni elementi di finzione si sono resi necessari al fine di rendere sostenibile la narrazione, altri se ne potevano creare per aiutare la struttura. La esecuzione del 1984, ad esempio, al posto del finale abbastanza…
ok,vada per la trama a tema anni '70 che mi sembra un po' tornata di moda da qualche anno (il momento storico intendo),ma il film e' abbastanza insopportabile e qualche volta inesorabilmente lento.Da notare la presenza di un'interessante Elaine Bonsangue,attrice che non conoscevo.voto.5.
L'incertezza anagrafica del regista conferma la validità del nomen-omen latino. Il film non c'è manca di struttura, somiglia molto pericolosamente alla brutta fiction italiana. La vera pazzia per il cinema italiano è sprecare occasioni, sprecare una storia pesante, uno dei primi pentiti di mafia fatto passare per pazzo e così reso incapace di colpire l'organizzazione…
La vera storia di Leonardo Vitale (Coco), il primo pentito di Mafia che venne ucciso nel 1984 pochi mesi dopo la scarcerazione. Timorato di Dio e insofferente al peso della sua coscienza, Vitale trovò il coraggio per confessare gli omicidi commessi per conto della mafia, finendo nel manicomio giudiziario a causa della recalcitranza da parte delle istituzioni a riconoscere come vere le sue…
Ancora una taglist che prende spunto da una playlist (in questo caso questa di Maghella). Proviamo a mettere in fila i film tratti da storie vere, quelli che prendono spunto dalla quotidianità. Non è un lavoro…
Film solo diligente. Quando si affrontano temi impegnativi sui quali s' intende sensibilizzare l'opinione pubblica, lo sceneggiatore e il regista devono evitare di trasformare il film in un documentario. L'impianto narrativo diventa fondamentale. Un esempio significativo è "La sconosciuta" di Tornatore. In questo film il regista ha saputo scuotere le coscienza su…
Gaetano Sperandeo, meglio noto come Tony, è uno dei migliori caratteristi italiani. La sua prima apparizione cinematografica importante è stata in PIZZA CONNECTION di Damiano Damiani, film sulla mafia ambientato nella sua Palermo: scheletrico (all’epoca), nervoso, minaccioso e dalla parlata inconfondibile. Così si presentava nel 1984. Da allora ha interpretato decine…
Per una volta prendo le distanze dal giudizio dato da Film-tv,x me una garanzia in fatto di giudizi; prendo le distanze perchè mi sono trovato di fronte ad una pellicola straordinaria!!un film avvincente dal primo all'ultimo minuto,con una storia (vera) che emoziona,indigna,fa riflettere e ti riempie l'anima agevolata dall'attore protagonista che offre una prova da brividi!!! e poi…
Un bell'esempio di cinema italiano. Fotografia ottima, che riesce a mettere in scena benissimo gli anni in cui la vicanda si svolge. Ricorda in alcuni tratti "La meglio gioventù". Non un film di mafia, ma un film sulla mafia come organizzazione. Poche stragi messe in scena, ma la "famiglia" rappresentata come si deve. Tutti sapevano, ma nessuno parlava; e per uno che lo ha fatto gli ostacoli…
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Commenti (3) vedi tutti
ottimo film volutamente nervoso e gridato, suscita quel senso di impotenza che ha volte ritrovo leggendo le notizie quotidiane delle vicende italiane.
commento di tommiDiscreto film ben fotografato con un buon cast e una buona ricostruzione d'epoca.Non siamo ai livelli de I Cento Passi ma il film è godibile e non lascia insoddisfatti anche grazie alla sua stringatezza e al buon ritmo.
commento di nip766,5/10
commento di alex77