Regia di Eli Roth vedi scheda film
"Hostel 2" parte da dove il prototipo aveva concluso.Eli Roth,che evidentemente ha preso lezioni e lezioni di stile da Tarantino(altrimenti non si riesce a capire la grandiosa quantità di citazioni cinephilè a "Pulp Fiction" e "Grindhouse"),firma il suo film più scadente e meno interessante.Preceduto da un lunghissimo incipit che presenta le protagoniste,il film in sè è un discreto prodotto,politicamente correttisimo per quanto cerchi il marchio di RatedR.Ma facciamo un passo indietro:Per chi(come me),ha visto il primo "Hostel",la faccia di Jay Hernandez non è nuova.Infatti,l'attore è il protagonista e unico superstite del primo film Paxton.Qui,in questo sequel vive un'esistenza tranquilla,anche se non mancano incubi notturni.L'orrore ricomincia quando viene decapitato dalla banda della confraternita che sequestra giovani in un ostello per seviziarli.Ma le protagoniste di questo horror sono le donne.Tre,per la precisione.Tre ragazze,alle quali se ne aggiungeranno altre stanno facendo un viaggio a Praga e si fermano in un'ostello in Slovacchia per riposarsi.Non sanno però,che sono le vittime sacrificali della confraternita di cui sopra,e che stanno per essere giustiziate per il puro divertimento dei malati componenti della scanzonata banda.Eli Roth riprende in mano il suo veicolo commerciale preferito:Lo slasher-splatter per stomaci forti.Ma stavolta casca in pieno nel gioco del cinema di genere,che non permette fotocopie o brutte copie."Hostel 2" ha elementi da torture porn e sangue a volontà e anche un pizzico di condito erotismo di strada,ma non ha uno stile narrativo efficace per incutere paura o addirittura insegnare una morale.I personaggi sono tutti troppo statici,piccoli e inutili,e alla fine risulta perfino possibile creare simpatia per Sasha e la sua confraternita di maniaci sessuali.Il film esplora anche tematiche abbastanza forti:Un gruppo di ricconi,che per i loro sadici giochi radunano un gruppo di studentesse giovani e le uccidono,le seviziano,le stuprano.Echi da Pasolini e dal suo "Salò" sono quindi frequenti.Al limite del ridicolo i camei della Fenech e di Ruggero Deodato,di cui sia Roth che Tarantino sono grandi fan.Ma "Hostel" non si avvicina nemmeno alle tarantinate più classiche e si ferma al livello del "Cannibal Holocaust" proprio di Deodato,altro torture porn poco riuscito.In altri film,come ad esempio "Saw" o "Cube",il gioco sadico aveva un fondamento filosofico e filologico,non era fine a se stesso.Invece qui tutti hanno quel non so chè di irritante e fastidioso che induce al pensare al film come un autentico fastidio.Per la prima mezz'ora annoia altamente,poichè,fatta esclusione per la scena della festa in maschera,non c'è nulla di entusiasmante o affascinante.Poi,appena comincia il sadico gioco,i fan dello slasher-splatter potrebbe essere perfino contrariati:Le uccisioni,gli squartamenti non sono coinvolgenti come morti e sono solo commercialmente riusati e riarchitettati per permettere una particolare aria di film "sporco" che piace tanto agli americani amanti del genere.Per l'ultima mezz'ora si ha solo un scoppiettio di urla e colpi,con il classico finale scontato che non rivela sorprese e che purtroppo continua inesorabilmente a deludere ogni minima aspettativa.Per cui,il film è risultato una delusione,anche se non totale.Alcuni scene sono gustose e interessanti,anche troppo:La scena finale, dove i bambini giocano con la testa di Axelle, prende spunto da una scena analoga di "Fudoh" di Miike;La torturatrice che trucca Whitney fischietta lo stesso motivo che fischietta l'assassino di "Thanksgiving", il trailer fittizio diretto da Eli Roth per Grindhouse;Il sito del film occultato come una beauty farm..Ma sono solo piccoli spunti di salvezza in un inferno di ovvietà senza fine.
Banale.
Così così.
Si vede poco.
Se la cava.
Male.
Non una buona prova.
Cameo ridicolo.
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