Regia di Julie Lipinski vedi scheda film
Dopo alcuni anni di convivenza, una coppia di trentenni decide di formalizzare la sua unione con un bel matrimonio. Dopo un quarto d’ora di visione, ho cominciato ad avere qualche perplessità. La vicenda mi appariva un po’ scontata, lenta nel suo sviluppo. Dopo 20 minuti, ho cominciato a sbuffare: non succedeva niente di partticolarmente interessante. Giunto alla mezz’ora ero sul punto di lasciar perdere, quando avviene il classico colpo di scena, di quelli che modificano radicalmente una trama. Era solo il primo e, a quel punto, il film era decisamente decollato. Entrano poi in gioco i 4 genitori dei due convolandi e si compie un ulteriore salto di qualità. Insomma, si era partiti male, ma si termina provando un senso di divertita soddisfazione. Viene in mente un film italiano uscito un paio di anni dopo: “Il giorno + bello”, di Massimo Cappelli, la cui trama è assai somigliante. Si tratta di due commedie garbate e saporite, distanti dagli stereotipi di film americani analoghi. La pellicola francese mi è piaciuta di più per il maggiore approfondimento delle psicologie dei personaggi, (amici e parenti compresi), nonché per il più articolato svolgimento della vicenda, che riserva un notevole ventaglio di soprese e situazioni impreviste. Una segnalazione a parte meritano i due padri della coppia, François Berléand e Michel Duchaussoy, che si collocano ormai tra i “grands messieurs” del cinema d’Oltralpe.
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