Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film
E’ sempre interessante osservare da vicino la vita dei grandi personaggi artistici, a patto però di non prendere come oro colato ciò che viene proposto. Beethoven in tarda età non aveva alcuna donna e non vedo perché bisogna immaginare cosa sarebbe successo se l’avesse avuta. Inoltre si eccede nella rozzezza, specie in certe scene quali il modellino del ponte, il culo nudo e l’esecuzione della musica della ragazza accompagnata dai versacci. Niente a che fare con la verità di un uomo scorbutico e misantropo ma non certo brutale, che negli ultimi anni era sordo del tutto e comunicava coi “quaderni di conversazione”, mentre qui - oltre che dimostrare dieci anni di meno - dialoga normalmente come se niente fosse. Però l’attore è bravo, i costumi azzeccati e la cura dei particolari meritevole. Davvero suggestiva la prima esecuzione della “Nona”, che commosse davvero il pubblico dell’epoca mentre Beethoven non udì nemmeno i fortissimi applausi finali. In realtà, in quell’occasione il musicista affiancò il direttore d’orchestra sul podio, mentre qui dirige da solo con l’aiuto della sua ammiratrice: idea inverosimile ma originale. E proprio l’originalità costituisce tutto il merito di questa breve biografia. Due stelle e mezzo.
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